La tregua Israele-Hamas potrebbe durare 18 mesi
Cipmo
Hamas intende valutare la proposta israeliana per un tregua che duri un anno e mezzo. In proposito, darà una risposta ai responsabili egiziani dopo le consultazioni, ma ha anche presentato una controproposta per un anno soltanto.
Le mediazioni dell'Egitto per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele sembrano faticosamente avviarsi in una direzione positiva. Hamas, ha dichiarato ieri il portavoce Ayman Taha dal Cairo, intende valutare la proposta israeliana per un tregua che duri un anno e mezzo. In proposito darà una risposta ai responsabili egiziani dopo consultazioni, ma ha anche presentato una controproposta per un anno soltanto. Quella del soldato Shalit è invece "una questione a parte e deve essere trattata unicamente nel quadro di uno scambio di prigionieri", ha detto Taha.
Hamas, ha aggiunto il portavoce, respinge "le pressioni di Israele per un'apertura parziale dei punti di passaggio ed anche per una eliminazione parziale del blocco, perché Israele vuole strangolare i palestinesi e noi sollecitiamo una reazione araba e internazionale". Per il momento, ha aggiunto, sono importanti la tregua, l'eliminazione del blocco e l'apertura dei passaggi, prima di discutere della riconciliazione palestinese. A proposito del terminal di Rafah, Taha ha affermato che "è un tema complicato e spinoso: noi abbiamo proposto qualche idea per risolverlo, come la presenza di osservatori internazionali e turchi, e elementi delle Forze di sicurezza nazionali palestinesi (Anp) di Gaza, per consentire la riapertura fino alla formazione di un governo unitario".
Secondo l’Unione europea invece l'apertura dei valichi e l'avvio dei lavori di ricostruzione della Striscia di Gaza hanno come precondizione la riconciliazione tra le fazioni palestinesi. Il capo del Foreign Office, David Miliband, ha spiegato che "la riunificazione dei palestinesi con un'unica voce che parli per loro, che parli per la Cisgiordania e per Gaza, è assolutamente essenziale". Sulla stessa linea lo svedese Carl Bildt: "E' giunta l'ora per i palestinesi di parlarsi. Se non potremo superare le divisioni nella società palestinesi sarà molto difficile andare avanti con la situazione di Gaza e il processo di pace". Il lussemburghese Jean Asselborn ha ribadito che "serve subito un governo palestinese di coalizione".
26 gennaio 2009
Fonte: www.cipmo.org