La risposta di Emergency
La redazione
Cecilia Strada risponde a Giorgio Beretta.
Egregio signor Beretta,
abbiamo letto l’articolo pubblicato su Unimondo giovedì 31 marzo 2011 dal titolo «Due aprile: pacifisti in piazza col “conto armato”?».
Al riguardo, per completezza di informazione e per fornire ai suoi lettori un quadro più completo, riteniamo che sarebbe stato opportuno inserire nel suo articolo anche un riferimento al fatto che, come Lei saprà e come può constatare anche dal documento allegato, il gruppo BPER sta lavorando alla definizione di una propria politica di autoregolamentazione in materia di finanziamento dell’industria bellica, politica che andrà ben oltre i limiti stabiliti dalla legge 185/90, per ricomprendere anche transazioni aventi ad oggetto armi (quali quelle di “piccole” dimensioni) che sono causa di molti dei feriti che curiamo nei nostri ospedali di guerra. Tutto ciò anche grazie alla attività di sensibilizzazione e alla disponibilità di collaborazione fornita da Emergency al Gruppo nella predisposizione di tali politiche.
Sarebbe stato opportuno, forse, citare nel suo articolo anche il trend delle operazioni soggette alla normativa 185/90: come Lei sa, e come si evince dalle Relazioni annuali della Presidenza del Consiglio, il Gruppo BPER ha drasticamente ridotto, dal 2007 in poi, il valore complessivo delle operazioni soggette alla 185/90, passando dagli oltre 24 milioni di euro del 2007 ai 541mila euro del 2009. Vogliamo leggere questo trend come un indicatore della volontà del gruppo di procedere in una precisa direzione.
Infine, ci sarebbe piaciuto leggere anche un riferimento al fatto che la Banca Popolare dell’Emilia Romagna della Banca Popolare Etica è socio fondatore (anche Emergency è socio e intrattiene rapporti di conto corrente con tale Banca) e partner commerciale: presso gli sportelli della Banca Popolare dell’Emilia Romagna è infatti possibile acquistare quote dei fondi comuni di investimento di Etica SGR, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Popolare Etica, sottoscrivere i certificati di deposito “etici” e i prestiti obbligazionari di volta in volta emessi dalla Banca Popolare Etica.
Piccole cose, magari, che rappresentano però per noi fatti importanti concreti. Senza ipocrisie né pretesti.
Cecilia Strada
Presidente Emergency
Milano, 6 aprile 2011