La prigione di Betlemme
La redazione
Se vuoi davvero sapere in che condizioni si vive oggi nella città del Natale devi andare su: YouTube.com/perlapace. Flavio Lotti: “Sei minuti bastano per capire il dramma. Quanti ne serviranno per scuotere i cinici e gli indifferenti?”
“30 anni fa la vita era migliore. Ogni giorno diventa peggio. Questo è il problema: non abbiamo nessuna speranza per il futuro.” A parlare è Imad, 47 anni, un cristiano palestinese di Betlemme. Aveva un lavoro importante, in una banca, ha una moglie, tre figli. Da due anni non può più lavorare per via della costruzione del Muro che circonda Betlemme. Insieme a Imad, che ci invita a cena a casa sua, c’è Robert, un artigiano che costruisce presepi, ha un negozio vicino alla Chiesa della Natività ma non riesce più a guadagnarsi da vivere. Il loro Natale a Betlemme sarà molto diverso dal nostro.
La storia di Imad è raccontata in un breve filmato di 6 minuti intitolato “Resta solo il Natale” prodotto dalla Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e realizzato da Raffaele Crocco e Enrico Guidi.
Solo RaiNews24 ha accettato di metterlo in onda ieri. Da oggi tutti possono vedere il filmato che la Tavola della pace ha pubblicato su YouTube all’indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=jTRfpw_LmIA .
“La storia di Imad e di Robert, ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, è la storia di un’umanità tradita. Betlemme sta morendo, soffocata dal muro che l’ha trasformata in una prigione a cielo aperto e da un’occupazione militare che viola tutti i fondamentali diritti umani. Se Maria e Giuseppe avessero intrapreso oggi il viaggio da Nazareth non sarebbero riusciti a raggiungere Betlemme e Gesù sarebbe probabilmente nato in uno dei tanti posti di blocco israeliano. Come possiamo celebrare festosamente il Natale senza chiederci come possiamo chiudere questa tragedia. Sei minuti bastano per capire il dramma. Quanti ne serviranno per scuotere i cinici e gli indifferenti?”
Perugia, 23 dicembre 2009