La Palestina tra diplomazia e nuovi insediamenti
Huffington Post
Il Presidente Palestinese a Roma. Incontri con il Presidente del Consiglio e con Bersani. Ratzinger incita al dialogo: «Si riparta dal voto Onu». Monti condanna i nuovi insediamenti israeliani.
Sollevato l’uno, felice l’altro. Se al Papa e al presidente palestinese Abu Mazen, protagonisti oggi di un incontro alla Santa Sede, si dovessero assegnare due aggettivi, sarebbero – rispettivamente – questi. Abu Mazen e Benedetto XVI si sono incontrati per la sesta volta, ma il clima di oggi aveva tutto un altro sapore. Per il presidente palestinese, infatti, si è trattato della prima visita al Vaticano dopo lo storico voto all’Onu del 29 novembre. Un voto che il Vaticano è stato il primo a salutare positivamente.
Il presidente palestinese, arrivato a Roma ieri, ha parlato con Papa Benedetto XVI per circa 25 minuti. L’incontro fa parte del tour che sta portando Abu Mazen in giro per il mondo a ringraziare quanti hanno sostenuto la Palestina nel suo percorso per il riconoscimento dello status di Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite.
Com’era prevedibile, la risoluzione approvata dall’Assemblea Generale è stata al centro del dialogo tra Mazen e Papa Ratzinger. “Si è auspicato che tale iniziativa – spiega la sala stampa vaticana – incoraggi l’impegno della comunità internazionale per una soluzione giusta e duratura del conflitto israelo-palestinese, che potrà raggiungersi solo riprendendo in buona fede il negoziato tra le parti, nel rispetto dei diritti di tutti”. Non è un mistero, d’altronde, che il Papa fosse ampiamente favorevole alla risoluzione: le congratulazioni della Santa Sede ai palestinesi sono state tra le prime a rimbalzare sulle agenzie all’indomani del voto, definito “un’occasione propizia” per la pace.
I due si sono scambiati dei doni, ma al di là degli oggetti materiali sono ancora una volta le parole a fare la differenza. Il leader palestinese ha regalato al pontefice un mosaico in ceramica raffigurante il Santo Sepolcro. Nella parte alta la scritta: “dono del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), presidente dello Stato di Palestina”. È la prima volta che arrivando in Vaticano il presidente palestinese ha usato questa espressione. Il Papa ha risposto con un “Molto bello, grazie”, e ha ricambiato con una veduta delle fontane dei Giardini Vaticani.
Nella sua tappa italiana Abu Mazen è accompagnato da una delegazione di 8 persone. Nei saluti preliminari il Papa e Abu Mazen hanno dialogato in inglese. “Benvenuto, è bello rivederla”, ha detto il pontefice. “Sono molto felice di incontrarla ancora”, ha risposto il presidente palestinese. Come accennato, si tratta del sesto incontro tra i due: tutti entro le mura del Vaticano, tranne nel maggio del 2009, quando i due si erano visti a Betlemme, durante la visita del Papa in Terra Santa.
Nel pomeriggio Abu Mazen ha incontrato anche il segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un hotel della capitale. Anche a lui il leader dell’Anp ha espresso la propria gioia per un passo che il popolo palestinese – e non solo – considera decisivo per la riconciliazione. “Dall’incontro con Abu Mazen – ha detto più tardi Bersani – ho ricavato che l’intenzione dell’Anp è di fare ulteriori sforzi verso la pace e il negoziato”. Il candidato premier del centrosinistra ha anche spiegato che “dalla prossima settimana” avrà “dei contatti per chiedere che l’Europa sia più protagonista” e risolva questo dramma che vede da una parte “un popolo che viene e si sente umiliato”, e dall’altra “un altro popolo che si sente insicuro”. L’auspicio di Bersani – che sempre più si muove da premier sullo scenario internazionale – è che, anche grazie all’aiuto Usa (parte fondamentale di questa discussione), il 2013 possa essere l’anno che ci farà fare un passo avanti per chiudere questa drammatica ferita”.
Tra gli appuntamenti del presidente palestinese c’è in agenda anche un incontro con il premier Mario Monti, mentre domani sarà la volta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ieri ad accoglierlo all’aeroporto di Ciampino c’era una delegazione della Comunità del mondo arabo in Italia (Comai). Il presidente Foad Aodi gli ha dato il “benvenuto”, esprimendo “soddisfazione per la sua visita a Roma”. “L’impegno del Comai – ha detto il presidente – è stato finalizzato al riconoscimento di un diritto legittimo del popolo palestinese”. Un diritto che, come ha ripetuto oggi anche il leader palestinese, “non va contro nessuno”.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it
17 dicembre 2012