La nuova mafia si chama corruzione
Libera
Libera: “Il Governo acceleri senza mediazioni l’ approvazione DDL anti corruzione”. Oltre un milione di firme raccolte da Libera e Avviso Pubblico consegnate al Presidente Napolitano per chiedere attuazione delle norme che prevede il riutilizzo sociale dei beni confiscati ai corrotti.
Secondo Eurobarometer nel 2011 : il 12 per cento dei cittadini italiani si è visto chiedere una tangente in termini assoluti, circa 4 milioni e mezzo di cittadini italiani hanno ricevuto almeno una richiesta di tangenti.
Lunedi’ 1 ottobre Libera presenta dossier sulla corruzione in Italia
“Cosa ancora si deve aspettare per intervenire: il governo senza mediazioni acceleri l’approvazione del ddl anticorruzione. La nuova mafia si chiama corruzione che inquina i processi della politica, minaccia il prestigio e la credibilità delle Istituzioni , inquina e distorce gravemente l’economia, sottrae risorse destinate al bene della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica. Contro la corruzione e per chiedere l’attuazione delle norme che prevede la confisca e riutiilizzo sociale dei beni sottratti ai corrotti Libera con Avviso Pubblico ha raccolto oltre un milione di cartoline consegnate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. per chiedere di intervenire affinché governo e parlamento adeguino il nostro codice alle leggi internazionali anticorruzione a partire da quelle stabilite dalla Convenzione di Strasburgo del 1999. E perché venga finalmente data piena attuazione alla norma, già introdotta nella Finanziaria 2007, che prevede la confisca e il riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti dai corrotti al bene comune.” In una nota Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie interviene sulla corruzione che attanaglia il nostro paese.
“Davanti alla costi della corruzione diretti e indiretti non si deve tacere. Non puo’ essere normale la corruzione perche’ non è normale una società che ruba a se stessa. E’ una tassa occulta – denuncia Libera – che trasforma risorse pubbliche, destinate a servizi e opere, in profitti illeciti. E’ come se ogni italiano fosse costretto a versare 1.000 euro l’anno nelle casse del malaffare e dell’illegalità.” E la gravità de fenomeno è fotografato da alcuni dati anticipati di un dossier sulla Corruzione in Italia che Libera presenterà lunedi’ 1 ottobre in conferenza stampa a Roma: : particolarmente significativo il dato relativo alle esperienze personali di tangenti, ossia alla corruzione vissuta sulla propria pelle dai cittadini, secondo Eurobarometer nel 2011- conclude Libera- il 12 per cento dei cittadini italiani si è visto chiedere una tangente nei 12 mesi precedenti, contro una media europea dell’8 per cento. In termini assoluti, questo significa il coinvolgimento personale, nel corso di quell’anno, di circa 4 milioni e mezzo di cittadini italiani in almeno una richiesta, più o meno velata, di tangenti.
Fonte: http://www.libera.it
26 Settembre 2012