La Marcia di chi ci crede
Flavio Lotti
Che faccio? Ci vado o non ci vado? Con questa pioggia che ci vado a fare? Finisco solo per bagnarmi e ammalarmi. Ci sarà poca gente… chi va a marciare per la pace con questo tempo?
Che faccio? Ci vado o non ci vado? Con questa pioggia che ci vado a fare? Finisco solo per bagnarmi e ammalarmi. Ci sarà poca gente… chi va a marciare per la pace con questo tempo? Alla fine ci siamo trovati in più di mille, un po’ bagnati, un po’ sudati, un po’ affaticati ma felici di aver trascorso un’altra bella giornata all’insegna dell’impegno per la pace. La Marcia per la pace che si è svolta ieri a Forlì è stata un successo e il maltempo ha finito per accrescerne la qualità. Non era facile uscire di casa con quel tempo, gli acquazzoni che si erano appena acquietati, il cielo nero che si allunga fino all’orizzonte, le previsioni di una giornata di piogge intense. Eppure, in tanti hanno deciso di esserci comunque: giovani, donne, famiglie con i bambini, un bel gruppo di sindaci, assessori, consiglieri con le fasce tricolori e i gonfaloni, e tante persone con storie, appartenenze e idee diverse ma senza etichette da sbandierare.
“Pioggia, neve, grandine e tempesta… la Pace non si ferma… La marcia prosegue comunque… se piove fortissimo ci vediamo a piedi da Forlimpopoli alle ore 10.30! vi aspettiamo tutti con kway e ombrello… W la nostra Marcia!” Alle 8.30 Livia Gazzoni, instancabile operatrice del Comune di Forlì, ci invia un messaggio di posta elettronica pieno di coraggio e determinazione. Ma non ci sarà bisogno di cambiare il programma. Alle 9.45, nonostante ricominci a piovere, si parte da Forlì in bici. Saremo una cinquantina a pedalare con il sindaco in testa. Chi ci vede passare, con una mano sul manubrio e l’altra sull’ombrello, avrà pensato che siamo matti. E quando la pioggia si fa più battente comincio a pensarlo anch’io. Ma più ci si avvicina a Forlimpopoli più il tempo migliora. E ti vien voglia di metterla in metafora: partiti con la pioggia siamo arrivati col sole. Così ci auguriamo che sia il futuro.
A onor del vero qualche timido raggio di sole riuscirà a bucare una spessa coltre di nuvole. Ma ad avere la meglio saranno i colori dell’arcobaleno che sventoleranno tra le mani dei marciatori radunati in piazza Garibaldi a Forlimpopoli. Forse non è il caso di invocare i miracoli ma per tutto il resto della mattinata non pioverà più. Così il cammino sarà l’occasione per incontrare amici, ammirare i compagni di strada, scambiare speranze e preoccupazioni, scattare tante foto. Fa piacere camminare assieme a così tanta bella gente. Gente che alla pace ci crede e che siccome ci crede è disposta anche a rischiare un malanno. Alla testa del corteo che si snoda per la bella campagna romagnola ci sono i sindaci e i gonfaloni seguiti dai ragazzi e dalle ragazze di Officina 52 che non smetteranno di animare la marcia con musica, parole e gesti di pace. Il “bandierone” della Perugia-Assisi portato da una delegazione della Tavola della pace di Perugia farà da battistrada per tutto il resto della gente. Poco dopo le 13.00 la Marcia arriva sulla Rocca di Bertinoro dove alcune brevi ma intense riflessioni propositive chiuderanno la giornata.
“Questa marcia è solo l’inizio di un percorso che ci porterà alla Marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre 2014. Un percorso che ci deve portare a riscoprire il senso e il valore della fraternità, dello stare insieme con giustizia (Roberto Balzani, sindaco di Forlì); che ci deve aiutare a riempire le nostre comunità locali e le nostre giornate di percorsi di condivisione e di pace (Nevio Zaccarelli, sindaco di Bertinoro); che deve spingere l’Onu a riconoscere la pace come un diritto umano fondamentale e l’Europa ad adottare lo statuto di cittadinanza europea-plurale: europea, nazionale, regionale, locale (prof. Antonio Papisca dell’Università di Padova). Il cammino continua domenica prossima 6 ottobre con la Marcia della pace del Lodigiano. E nel mezzo l’incontro di Assisi con i due Francesco.
PS. Per la cronaca. Mezz’ora dopo la conclusione della marcia si è scatenato il diluvio universale. Ma i più erano giunti ormai al coperto.
Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace
Perugia, 30 settembre 2013