La marcia a coronamento di due anni di lavoro a scuola
Uno dei 200.000 in marcia
Perugia-Assisi 2011. Io c’ero… Un’insegnante e la sua classe dal lodigiano in marcia per la pace.
«Ci rifiutiamo di fare solo un doloroso e penoso bilancio di rovine. Per questo la pace deve precedere la guerra. Ma siamo consapevoli che se questa marcia era necessaria, tante altre saranno necessarie. Siamo qui per dire all’Italia e al mondo, in questa penultima ora del giorno, che vogliamo vivere. Non ci rassegniamo alla morte, alla violenza e alla guerra. Perché siamo in grado di decidere noi il nostro destino».
Queste parole non sono un post sulla pagina facebook di un partecipante alla Perugia-Assisi, ma la voce tremolante di Gianni Rodari, nell’incerta pellicola color seppia, girata il 24 settembre 1961, prima edizione della Marcia per la pace. Ed io come insegnante, rodariana convinta, ho fatto conoscere la poesia “Dopo la pioggia”… “Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa. Sarebbe una festa per tutta la terra – fare la pace prima della guerra” e sono orgogliosa di aver trasmesso ai miei alunni tanta saggezza, mista all’energia dei valori veri da condividere. Ci abbiamo lavorato per due anni sulla pace, costruendo un intero libro di poesie, canzoni, riflessioni, disegni, racconti, foto, esponendo la bandiera alla finestra della scuola, recitando davanti al pubblico, partecipando alla marcia della pace del Lodigiano…”All we are saying is give peace a chance. War is over if you want it”. Ci siamo portanti sulle magliette il messaggio di John Lennon e con le nostre bandiere al vento e lo striscione dell’istituto comprensivo “F. Fellini” di Tavazzano con Villavesco, insieme agli insegnanti, ai genitori, al personale ATA, agli amici, noi c’eravamo ad Assisi a testimoniare il nostro impegno, camminando insieme ai 200.000 pensieri simili ai nostri. Ecco la straordinaria forza del movimento per la pace: coscienza di singoli e di popoli che non accettano di subire i soprusi del potere, proni e in silenzio, ma che si alzano e si mettono appunto in “movimento”, in “marcia” per iniziare cambiamenti possibili. A dispetto delle critiche che puntualmente ruotano intorno alla marcia della pace, la gente non ha mai smesso di reagire, di riprendersi la piazza e di leggere, anche nel presente, straordinarie esperienze di lotta nonviolenta. I nostri alunni e le nostre alunne forse hanno sbuffato per il gran caldo di domenica, per la fatica della salita fino alla rocca, forse hanno approfittato dell’uscita ad Assisi per vivere liberamente l’esuberanza della loro età, ma quando hanno cantato e animato “La guerra di Piero” davanti alla basilica di San Francesco, il nostro applauso è salito alto, certi che loro si porteranno dentro la pace.
Insegnante Marinella Zavaglia