La crisi arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri


Rosaria Amato


Allarme Ocse: se negli anni precedenti le fasce più a rischio della popolazione erano gli anziani.


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I più poveri si sono impoveriti e i più ricchi si sono arricchiti. E’ così che è andata tra il 2007 e il 2010: a certificarlo è l’Ocse, che lancia anche un allarme: se negli anni precedenti le fasce più a rischio della popolazione erano gli anziani, adesso la povertà minaccia maggiormente i più giovani, i bambini in particolare. Infatti i dati dei 33 Paesi analizzati dall’Ocse mostrano nei tre anni considerati una crescita della povertà dal 13 al 14% per i bambini e dal 12 al 14% per i giovani, mentre per gli anziani, che sono in qualche modo protetti dalla pensione, si registra un calo della povertà relativa, che scende dal 15 al 12%.

I Paesi dove la forbice si è allargata maggiormente tra i ricchi e i poveri sono Cile, Messico, Turchia, Stati Uniti e Israele. I Paesi che invece sono maggiormente in equilibrio sono Islanda, Slovenia, Norvegia e Danimarca. L’Italia registra comunque un andamento leggermente peggiore della media Ocse. Infatti se nel 2010 il 10% più ricco della popolazione guadagna in media il 9,5 volte le entrate del 10% più povero (questo rapporto era di “sole” 9 volte nel 2007), in Italia il 10% più ricco guadagna 10,2 volte quanto il 10% più povero.

Questo 10,2 tuttavia era identico nel 2000. Nel 1995 il rapporto era ancora più elevato, 10,6. Poi la curva ha cominciato a scendere, segno di un effetto positivo delle politiche redistributive (visto che in quegli anni l’andamento dei salari, come risulta da altre indagini, non è stato certo favorevole agli italiani, che hanno gradualmente perso potere d’acquisto). Nel 2007 la media Ocse era di 9,4, e quella italiana di 8,7, il punto più basso raggiunto, il momento in cui il 10% più ricco e il 10% più povero si sono avvicinati maggiormente. Nel 2008 la media Ocse era ancora 9,4, ma quella italiana era salita a 8,9. Nel 2010 abbiamo superato la media Ocse, 10,2 contro 9,8. E, come amano dire in altri contesti gli americani, …still going strong.

Fonte: http://amato.blogautore.repubblica.it
15 maggio 2013

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