La cicatrice di Betlemme


Famiglia Cristiana


All’entrata del suo hotel “Walled off”, che si trova davanti alla barriera di separazione innalzata da Israele in Cisgiordania, l’artista britannico ha creato una “Natività modificata” (come la definisce lui): la Sacra Famiglia è posta davanti a un muro perforato da un colpo di mortaio.


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Una scena di desolazione spiazzante, una provocazione forte, che colpisce come un pugno nello stomaco e invita alla riflessione: una piccola mangiatoia con il Bambino Gesù, Maria e Giuseppe adagiati davanti a dei pesanti blocchi di cemento, perforati da un colpo di mortaio, un grande buco che, sopra l’immagine della Natività, appare come una stella. Sul muro compaiono le scritte in inglese e francese “amore”, “pace” e “libertà”. Si intitola “La cicatrice di Betlemme” il presepe di guerra creato dal famoso artista britannico Banksy, che ha scelto di offrire, ancora una volta, la sua visione del conflitto israelo-palestinese attraverso una “Natività modificata”, come lui stesso l’ha definita sul suo profilo Instagram.

Il presepe si trova a Betlemme, esposto all’entrata dell’hotel Walled off, che Banksy stesso ha progettato e creato nel 2017 nella cittadina dei Territori palestinesi, proprio a ridotto del muro di separazione che Israele ha fatto costruire al tempi della seconda Intifada e che divide Betlemme da Gerusalemme est. Il muro eretto in Cisgiordania per gli israeliani è una barriera di sicurezza per proteggersi dai terroristi e dagli attacchi suicidi, per i palestinesi è una forma di segregazione e di apartheid.

La vista del Walled off – che in italiano si può tradurre come “isolato”, “murato” – si affaccia proprio sul muro. Ma l’hotel è molto di più di una struttura ricettiva, è una sorta di centro culturale e di produzione artistica: al suo interno ospita un museo, una galleria, una libreria e un pianobar che contiene una collezione di opera d’arte di Banksy. Ai turisti offre spettacoli di arte e di letteratura. Le camere sono state decorate da artisti di fama mondiale.

Nato 45 anni fa a Bristol, Banksy è uno dei più grandi esponenti al mondo della street art, ma la sua identità resta ancora ignota, protetta dietro il suo nome d’arte. Nel 2004 la Corte penale internazionale dell’Aia ha stabilito che la barriera di separazione israeliana è contraria al diritto internazionale. E questo ha spinto l’artista inglese a mobilitarsi con la sua arte di strada e i suoi graffiti intervendo sul muro con una serie di opere: nove disegni che, sul grigio del cemento, si fanno messaggi di pace, di speranza e di umanità.

 

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