La campagna per l’acqua pubblica batte il record: oltre 1,4 milioni di firme
Redattore Sociale
Lo annuncia il Comitato referendum Acqua pubblica in piazza Navona: “Nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme. Ora la sfida è portare almeno 25 milioni di italiani a votare”.
ROMA – La campagna contro la privatizzazione dell’acqua in Italia batte ogni record: la raccolta di firme per i tre referendum proposti dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua ha superato quota un milione e 400 mila. È quanto ha annunciato il Comitato referendum Acqua pubblica, questa mattina in piazza Navona a Roma, durante la conferenza stampa indetta per annunciare la consegna delle firme presso la Corte di Cassazione. “Un risultato che segna un passo importante nella storia della democrazia e della partecipazione in questo Paese – spiegano i movimenti per l’acqua -. Nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme”. La sfida, ora, è portare almeno 25 milioni di italiani a votare nella prossima primavera.
Intorno ad un muro simbolico fatto di scatole utilizzate per la raccolta, si sono riuniti questa mattina tutti i rappresentanti regionali dei movimenti e le associazioni che hanno partecipato alla raccolta delle firme per festeggiare il primato. Al grido di “acqua pubblica”, poi, il popolo dell’acqua si è diretto da piazza Navona verso la Corte di Cassazione per mettere un sigillo simbolico di una prima vittoria che ha portato nella stessa Corte le firme necessarie per chiedere il referendum. “Abbiamo fatto le primarie dell’acqua e abbiamo stravinto, le ha vinte il movimento per l’acqua – ha affermato Marco Bersani, coordinatore dei movimenti -. C’è un’esigenza di democrazia sulla quale noi non transigiamo. Questo movimento ha già presentato una legge di iniziativa popolare tre anni fa, c’era un altro governo ed è stata infilata nei cassetti delle commissioni parlamentari, poi con questo governo è stata messa ancora più in basso. Questa esigenza di democrazia si rimanifesta oggi con questa straordinaria raccolta firme e che nessuno provi a fare leggi truffa o a dire di andare al mare. Noi crediamo che chi dirà questo segnerà solo la sua sconfitta perché l’anno prossimo gli italiani non andranno al mare almeno in quella domenica in cui si voterà”.
Le regioni più virtuose nella raccolta sono la Lombardia con oltre 236 mila firme, il Lazio con oltre 146 mila firme, a seguire Veneto, Toscana, Puglia, Piemonte, Emilia Romagna ognuna con oltre 100mila firme raccolte, per un totale di 1.401.492 firme. “Adesso – spiegano i movimenti – chiediamo al governo di emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal Decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum. Chiediamo inoltre alle amministrazioni locali di non dare corso alle scadenze previste dal Decreto Ronchi. Un milione e quattrocentomila firme rappresentano una delegittimazione di qualunque scelta tesa ad applicare il decreto, a maggior ragione per quelle amministrazioni che vogliono addirittura anticiparne le scadenze”.
Nonostante il record, però, Bersani lamenta una sorta di disattenzione da parte dei grandi media. “I media sono tutti impegnati contro la legge bavaglio e noi siamo con loro. Però un giorno vorremmo chiedere al Corriere della sera e a La Repubblica di parlare del bavaglio interno, del fatto che un milione e 400 mila persone che firmano un referendum non è una notizia. Qualcuno ci dovrà spiegare quanti bavagli ha la stampa e quanto trasversali i poteri forti che stanno dietro tutto questo”. Prossimo appuntamento del popolo dell’acqua è il prossimo 18 e 19 di settembre a Firenze per l’assemblea dei movimenti per l’acqua. “Il movimento dell’acqua ha ridato speranza a questo Paese – ha concluso Bersani -. Gandhi diceva: ‘prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci’. A noi ci hanno ignorato all’inizio, hanno cominciato a deriderci, in autunno ci combatteranno e in primavera vinceremo”.
Fonte: Redattore Sociale
19 luglio 2010