“La camorra umilia il Cilento: ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore”


Libera Informazione


E’ stato ucciso nella notte con nove colpi di pistola Angelo Vassallo, sindaco di Pollica.


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"La camorra umilia il Cilento: ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore"

«Scusi, ha visto il Sindaco?» «Certo, fatevi un giro sul porto..sarà li intorno. E’ sempre li». Chi cercava Angelo Vassallo per un intervista, un’ informazione o per il solo gusto di fare una chiacchierata non poteva sbagliare. Il porto di Accciaroli era la sua casa. Il mare, come per tanti cilentani, il suo orizzonte, il suo rifugio e la sua meta. Se qualcuno gli chiedeva una foto diceva sempre «Andiamo verso il mare. Cerca di fotografare il porto, la costa..non è bellissima?». Già quel porto, quel mare, la quiete del verde della macchia mediterranea mal si accompagnano a una scarica di calibro nove. Ma tant’è.

Vassallo, il “sindaco pescatore”, da questa notte non c’è più. Perché qualcuno ha provveduto ha spezzare il suo racconto con nove proiettili esplosi con modalità da far venire i brividi. Crivellato di colpi nella notte, a pochi passi dalla sua abitazione di Acciaroli, mentre tornava a casa sulla sua Audi. Camorra, sussurrano gli inquirenti. E il solo pronunciare quella parola, giù nella periferia più profonda della Campania felix, stordisce. Camorra nella perla del Cilento. Camorra a duecento chilometri da Napoli, dai Casalesi, dalle vele di Secondigliano. Camorra nel Parco Nazionale, dove l’unica eco lontana di spari e lupare risale al tempo dei briganti. Un omicidio tra chi non è abituato a fare i conti con queste cose. «Perché la camorra non ci appartiene. Non abita qui» affermano sbigottiti i cittadini di Pollica. Un episodio senza precedenti per la violenza e per la scelta del bersaglio. Angelo Vassallo, sindaco Pd del comune di Pollica dal 3 aprile del 2005, negli anni della sua esperienza di amministratore era diventato un simbolo per tutto il Cilento. L’esempio della persona che può fare la differenza, di chi sa amministrare parlando di sviluppo sostenibile, legalità, ambiente, olivicoltura e pesca. Il territorio era la parola magica che amava pronunciare di più. Da lì tutto partiva e tutto doveva tornare. Negli anni era riuscito a trasformare il suo comune in un piccolo gioiello: cinque vele per il mare più pulito d’Italia da Legambiente, bandiera blu d’Europa, riconoscimenti per la raccolta dei rifiuti, il riciclo delle acque, l’utilizzo dell’energia solare, il recupero dei centri storici e la lotta ala speculazione edilizia. Per lui un ruolo da protagonista anche nel Parco Nazionale del Cilento, dove ricopriva la carica di Presidente dell’assemblea dei sindaci.

Ma tutto questo non basta a spiegare un omicidio tanto violento. Un trattamento che la camorra riserva ai suoi peggior nemici. Il sostituto procuratore di Vallo della Lucania Alfredo Greco parla di «modalità brutta e pesante. Un’esecuzione cattiva con troppi colpi». Per lui, che rimane comunque cauto, l’ipotesi dell’agguato camorristico rimane certamente la più probabile. «Hanno ucciso una speranza per il Cilento. Un simbolo della legalità» ha concluso Greco. Forse è presto per avanzare delle ipotesi, soprattutto su un territorio estraneo a dinamiche affaristiche proprie dei più rodati circuiti camorristici. Ma è certo che Vassallo aveva infastidito qualcuno. Qualche no di troppo. Forse nel campo minato della gestione dei rifiuti, per anni terreno di conquista dei clan campani. Dopo la crisi del 2008, nel Cilento molti comuni avevano cominciato a dotarsi della raccolta differenziata porta a porta. E Vassallo in questo era stato uno dei capofila, anche se non gli bastava più. Per il sindaco pescatore bisognava anche smaltire i rifiuti sul territorio cilentano. Dotarsi di isole ecologiche per il compostaggio. Essere autosufficienti.

E ancora la questione della privatizzazione dell’acqua, contro la quale si batteva insieme a Giuseppe Cilento, suo amico personale e sindaco del vicino comune di San Mauro Cilento. «Non mi aveva detto niente. Non sembrava preoccupato, ma lui era una persona molto riservata. E’ una cosa terribile» dichiara Giuseppe Cilento, che ha passato l’intera nottata a consumare i sassi sotto casa del sindaco ucciso. «Domani saremmo dovuti andare a Venezia. Sai, c’è la prima del film di Martone alla Mostra. Era suo amico. Il film l’hanno girato anche qui, tra Acciaroli e San Mauro. S’intitola Noi credevamo. Il risorgimento attraverso le vite di tre ragazzi meridionali che si battono per la libertà e la giustizia». Ma non ci sarà più nessun viaggio né alcuna proiezione. Per il Cilento non è più tempo di credere.

di Valeria Calicchio

Fonte: Liberainformazione.org

6 settembre 2010

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E' stato ucciso nella notte con nove colpi di pistola Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, nel Cilento. Il cordoglio della redazione di Libera Informazione raccolto nel ricordo di Peppe Ruggiero

Eri per tutti il “sindaco pescatore” e non solo perche’ amavi andare in mare ma perchè da sempre era il tuo lavoro, la tua passione. Mi raccontavi che navigavi e pescavi sin da quando avevi i pantaloni corti. E sempre ad Acciaroli. Una piccola località di mare del Cilento che con Pioppi fa parte del comune di Pollica. Il tuo rifugio. La tua casa. La tua famiglia. La tua comunità. Amministrata con cura epassione.

I tuoi  occhi si illuminavano quando mi parlavi del tuo mare, dei pescherecci che all’alba ritornavano al porto. E dove tu spesso li aspettavi per salutare i pescatori  e commentare con loro l’uscita. Eri felice perchè con il tuo gozzo eri ritornato a navigare e pescare. Eri umile ma orgoglioso di aver regalato alla tua comunità tanti premi per la qualità ambientale. 

La tua ultima scommessa era la realizzazione del porto. Una mareggiata lo aveva distrutto. Non ti eri abbattuto e avevi ricominciato da capo. Ricostruito sempre nel rispetto dell’ambiente. Eri riuscito a costruire un caffè letterario nella frazione più piccola del paese. Angelo era un uomo buono, con la passione dei pescatori. Impegnato a costruire un sogno. Sempre piu’ bello. Bonariamente ogni qualvolta mi incontravi mi accusavi che non  venivo mai a trovarti. L’ultima volta prima dell’estate ci eravamo fatti una promessa. Una bella cena a base di pesce nella tua Acciaroli. E anche questa volta non sono riuscito a mantenerla.  E non potrò riparare.

Nove colpi di pistola hanno ammazzato un sogno. Non riesco ad immaginare il perchè. Mai avrei immaginato che una violenza così forte, così cattiva poteva colpire la piccola comunità di Acciaroli e l’intero Cilento. In un Italia narcotizzata, egoista e che non sa più ascoltare, tu camminavi nelle stradine del paese, incontravi e ascoltavi gli anziani, i turisti. 

Avevi realizzato una vera comunità, orgogliosa e passionale. Chi ti ha conosciuto sa che non facevi sconti a nessuno. Eri un vero paladino della legalità e della verità. Ma sempre in silenzio e senza clamore. Ciao Angelo sindaco pescatore che ti piaceva sognare. Ma in Campania è difficile anche sognare. Chi sogna, muore.

Fonte: Liberainformazione.org

6 settembre 2010

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Agguato a Pollica. Il pm: "Morto per un no alla camorra"

Fonte: http://lacittadisalerno.gelocal.it

Il sindaco di Acciaroli, Angelo Vassallo, 57 anni, è stato ucciso con nove colpi di pistola alla testa e al collo nella tarda serata di ieri mentre era alla guida della sua auto, una Audi station vagon grigia, e rientrava a casa percorrendo una stradina isolata, dietro la sua abitazione.
Le indagini puntano sulla pista camorristica.

Il ritrovamento del corpo

E' stato il fratello di Angelo Vassallo a scoprire il delitto. L'uomo era stato avvertito a tarda ora dalla cognata, la moglie del sindaco, del mancato ritorno a casa del marito ed aveva cominciato a cercarlo ad Acciaroli. Poco dopo le due di notte ha avvistato l'auto del fratello sul ciglio di una strada, in località Cerza Longa, dalla quale si raggiunge la sua abitazione, che dista circa cento metri dal luogo in cui è stato trovato il cadavere.

Il sindaco ambientalista

Vassallo, sposato e padre di due figli, nel Cilento era conosciuto come il "sindaco-pescatore" per la sua attività principale. Vassallo da sempre aveva improntato la sua azione politica a difesa dell'ambiente. Era iscritto al Partito democratico anche se negli ultimi tempi aveva assunto una posizione abbastanza critica nei confronti della sinistra. Vassallo è stato più volte sindaco di Pollica nel cui territorio ricade la spiaggia di Acciaroli, rinomata per le sue acque limpide e polo di attrazione di migliaia di turisti italiani e stranieri.

Il magistrato Raffaele Marino

Raffaele Marino, già pm di punta dell'anticamorra napoletana, ora procuratore aggiunto a Torre Annunziata e in procinto di ricoprire un prestigioso incarico all'interno del Comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura, conosceva da molto tempo il sindaco di Acciaroli. "Angelo Vassallo, il mio caro amico Angelo – dice Marino – è stato ucciso per un no di troppo. Un no pronunciato a gente che non ammette risposte negative. Un no detto in faccia alla camorra. Non ho dubbi". 

Il procuratore Alfredo Greco

Il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, che coordina le indagini sull'omicidio del sindaco di Pollica conosceva la vittima dell'agguato. "Negli ultimi tempi – ha detto il magistrato- era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava".
"Ci sono molte piste da seguire – ha continuato – e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente". "Non sappiamo ancora – conclude Greco – neppure se abbia agito una o più persone. Si può pensare di tutto".

Pollica sotto choc

Esercizi pubblici con le serrande abbassate, silenzio irreale, cartellini "chiuso per lutto cittadino" all'esterno di alcuni bar e ristoranti. Pollica è sotto choc. Persino le auto camminano lentamente, nella zona del porto, mentre capannelli di turisti si formano per chiedere cosa sia successo. Nessuno dal Comune ha proclamato il lutto cittadino, ma molti esercenti hanno usato questa formula per manifestare il proprio dolore sulle saracinesche abbassate.

06 settembre 2010

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