L’Italia vista dagli altri
Danilo Bargagli
Le elezioni italiane diventano motivo di analisi e commenti sui principali quotidiani esteri. Danilo Bargagli su Articolo 21 fa una carrellata di Articoli letti e sintetizzati sulla stampa internazionale per comprendere un punto di vista diverso dal nostro.
Cosa dice di noi e come commenta i risultati la stampa estera. Una carrellata di Articoli letti e sintetizzati sulla stampa internazionale per comprendere un punto di vista diverso dal nostro. E l'Italia, vista da chi non è abituato alla nostra situazione, è un paese strano. Anzi, diremmo proprio anomalo.
Gran Bretagna
Il primo ad occuparsene è stato l’inglese “The Economist”, il quale apre con una precisa e quanto mai pretestuosa critica sulla legge elettorale alzando il tiro su Berlusconi.
Per non finire così sciapi, il famoso settimanale aggiunge una buona dose di sale e serve un nuovo attacco ad personam al leader del PDL, appellandosi ai suoi leggendari quanto discutibili atteggiamenti scherzosi. “Il problema di Berlusconi”, si legge all’inizio del pezzo, “E’ rappresentato dalla sua stessa creazione”, incalzano dalla City, riferendosi a quella legge elettorale così deleteria per entrambi gli schieramenti. Il governo di centro destra ha legiferato ciò che lo stesso Calderoli ha chiamato porcata e l’analisi di chi ci osserva sfocia quindi nel paradosso. In sintesi in Inghilterra si chiedono; come può Berlusconi governare con la stessa percentuale al senato che aveva Romano Prodi? Da qui quel commento che si riflette sul cavaliere: Se lui ha un problema è se stesso, oppure al limite i suoi alleati della lega. Già, la lega. Walter Veltroni si domanda se il suo avversario sia fedele all’istituzione dello stato, visto le recenti esternazioni dei leghisti della prima ora sull’utilizzo dei fucili come deterrente alle controverse schede elettorali.
Fonte “The Economist”
Leggi gli articoli del settimanale inglese su:
http://www.economist.com/world/europe
http://www.economist.com/world/europe
Spagna
Nel paese iberico si punta anche qui l’attenzione sul poco margine che Silvio Berlusconi avrebbe al senato. Ma il contributo a tinte forti arriva da un fondo di “El Pais” a firma Lluìs Bassets, il quale con un articolo intitolato “La paura e la speranza” dipinge un quadro della situazione molto seria, auspicando una “terza via” per il futuro dell’Italia. Riferendosi al libro recentemente pubblicato da Giulio Tremonti, in cui la paura è la globalizzazione e le nascenti stelle asiatiche dell’economia. La speranza è quello che vuole il berlusconismo più radicato, quello stile neo-con, che identifica valori come l’ordine, l’autorità, la famiglia gli unici da adottare per combattere il lato oscuro dell’espansione orientale e mediorientale, il tutto con la benedizione della chiesa.
Ma la vera paura, quella reale, quella che trasforma i visi dei sensibili al quadro di Munch, è rappresentata da una effettiva vittoria del PDL, che governerà per la terza volta in 14 anni portando il potere economico e mediatico all’interno del palazzo. La speranza invece è Veltroni, il cambiamento di rotta, l’uomo nuovo che agita più cuori di quanto crede.
Intanto a Salamanca si è svolta una manifestazione spontanea e silenziosa di studenti italiani, che, presenti nella piazza principale della città hanno denunciato il loro dissenso per l’impossibilità di voto all’estero, accusando lo stato di non aver varato una legge per il voto per corrispondenza. Oltre a questa protesta i nostri ragazzi hanno manifestato contro la probabile vittoria di Berlusconi.
Fonte “El Pais”.
Leggi gli articoli del quotidiano spagnolo su:
http://www.elpais.com/articulo/internacional
http://www.elpais.com/yoperiodista/articulo/
Francia
I quotidiani transalpini, in particolare “Le Monde”, di cui ci occuperemo più il la per le sue vicissitudini occupazionali, seguono anche loro gli effetti della brutta legge elettorale nel nostro paese. Un editoriale intitolato “Il ritorno di Berlusconi?” mostra e bacchetta un’Italia in cui la fine del governo Prodi è stata causata da chi ha l’abitudine di vendere i propri voti al miglior offerente. Del resto era plausibile una vittoria di Berlusconi, visto che Veltroni si è dovuto rassegnare ad andare al voto senza quei partiti che rappresentano la sinistra radicale. Anche Prodi viene apostrofato in questo acceso editoriale, colpevole di non essere stato in grado di attuare riforme coraggiose, legge elettorale in primis. Da segnalare un articolo de “Le Figaro”, in cui si fa un’analisi dell’età degli uomini politici italiani, che nella graduatoria mondiale è davanti solo al Giappone ultimo in classifica. Il caso più eclatante è quello dell’ottantenne De Mita, escluso dalla lista di Veltroni per appunto la sua età troppo elevata, ha subito dato la propria disponibilità all’UDC di Casini per il senato.
Fonte “Le Monde”, “Le Figaro”.
Leggi gli articoli dei quotidiani francesi su:
http://www.lefigaro.fr/international/2008/04/14/01003
http://www.lemonde.fr/europe/article/2008/04/12
USA
Passiamo dall’altra parte dell’oceano. Ian Fisher famoso columnist dell’Herald Tribune traccia un ritratto di Berlusconi che più o meno non si discosta dagli altri, tranne nel descrivere il suo atteggiamento ironico e il suo curare in maniera maniacale l’aspetto esteriore.
Con le dichiarazioni di Antonio Campi, docente di scienze politiche all’università di Perugia, si delinea uno scontento di chi la politica la insegna e accusa gli esponenti politici di “incapacità nel governare e l’ostinazione nel prendersi responsabilità per decisioni che possono sembrare impopolari, permettendo così un deterioramento generale della situazione”. Fisher già in passato ha criticato aspramente il nostro paese, l’ultima volta era toccato a Romano Prodi più interessato all’attività fisica piuttosto che ai problemi del paese. I nodi del paese e sui quali si determinerà il vincitore delle elezioni sono anche i suoi guai: Alitalia, rifiuti di Napoli, crescita zero ed economia bloccata. Sempre Fisher e questa volta sul NY Times, fa riferimento all’apatia e allo scetticismo che serpeggia nella politica tra il popolo e in una domanda rivolta ad uno studente di 22 anni si vede rispondere: “Non mi sento rappresentato da nessuno”.
Chi invece apre il fuoco sul serio negli USA è il “Los Angeles Times”, nell’articolo intitolato; “In Italia il crimine paga, tanto che si può essere eletti” si fa riferimento al numero dei condannati presenti in parlamento, alla situazione stagnante in tutti i settori dell’economia e ad una “condotta decadente e bizantina maniera di far politica”. Per la cronaca sul voto il quotidiano californiano intervista, a differenza del NY Times, persone molto anziane ammaliate da Berlusconi per il solo fatto che le mettono di buon umore o che dichiarano che “peggio di così…”, ovviamente il tutto in maniera molto ironica.
Fonti “Herald Tribune”, “NY times”, “Los Angeles Times”
Leggi gli articoli dei quotidiani USA su:
http://www.latimes.com/news/nationworld/world
http://www.iht.com/articles/2008/04/11/
http://www.nytimes.com/2008/04/14/world/
a cura di Danilo Bargagli
danilobarg@libero.it