L’Italia della destra nega gli aiuti ai bambini


Umberto De Giovannangeli - L'Unità


Nella Giornata dell’infanzia, la denuncia di Unicef Italia: senza precedenti i tagli previsti alla cooperazione internazionale. “Ciò significa mettere a rischio i nostri progetti, e che la crisi sarà pagata dai bambini”.


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L'Italia della destra nega gli aiuti ai bambini

Nella giornata mondiale per l’infanzia, il governo italiano clleziona l’ennesima brutta figura. Il presidente dell’Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, denuncia tagli pesanti nei fondi della Cooperazione destinati all’Unicef e alle altre Organizzazioni delle Nazioni Unite da parte del governo italiano. “Gli 89 milioni di euro previsti per l’aiuto multilaterale nel 2009, un terzo di quanto erogato nel 2008, comporterebbero –afferma Spadafora –un taglio senza precedenti ai fondi Unicef per l’infanzia, ponendo l’Italia al penultimo posto nell’ambito del G8, nella graduatoria dei governi donatori Unicef, con conseguenze enormi sulle attività che l’Unicef realizza a favore dei bambini di tutto il mondo. L’Italia –prosegue Spadafora –ha sempre svolto un ruolo importante negli aiuti umanitari: non a caso le donazioni dei cittadini italiani all’Unicef, nonostante la crisi che il nostro Paese sta attraversando, sono costabti, segno di un’attenzione forte dell’opinione pubblica italiana sui temi dell’infanzia e del futuro delle nuove generazioni. E’ paradossale che invece sia proprio il governo a fare un passo indietro, perdendo credibilità, anche a livello internazionale.

PERDITA DI CREDIBILITA’

“ E’ paradossale che invece sia proprio il governo a fare un passo indietro, perdendo credibilità, anche a livello internazionale, proprio alla vigilia di una celebrazione dedicata ai bambini”, rimarca ancora il presidente dell’Unicef Italia, in una lettera inviata l’altro ieri al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro degli Affari esteri Franco Frattini.
Spadafora chiede urgentemente “il ripristino dei fondi” a favore dei progetti dell’Unicef per i bambini di tutto il mondo. La risposta ricevuta dal premier nel suo intervento nella Giornata dell’infanzia non ha minimamente soddisfatto il presidente Unicef Italia. Spadafora, parlando a Montecitorio per la Giornata nazionale dell’Infanzia e dell’adolescenza ha ribadito la propria preoccupazione per i “tagli alla cooperazione internazionale; significa mettere a rischio i nostri progetti, e che la crisi sia pagata dai bambini. “Tagliare i fondi per la cooperazione –ribadisce Spadafora – non è coernete con le parole ascoltate questa mattina (ieri, ndr)

TAGLI GENERALIZZATI
Non è solo l’Unicef a protestare. E non sono solo le lettere di Spadafora a restare senza risposta. I tagli ai fondi per la cooperazione allo sviluppo decisi nella Finanziaria 2009 <<causerebbero una riduzione complessiva delle risorse di circa 400 milioni di euro; numeri che porterebbero l’Italia all’ultimo posto in Europa per l’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) dei Paesi più poveri del mondo>>. A scriverlo in una lettera aperta inviata alcune settimane fa al Presidente del Consiglio, sono le Ong della << Coalizione italiana contro la povertà>>
(Gcap) e personaggi dello spettacolo –da Bono a Jovanotti. La richiesta è la stessa di Unicef Italia: <<Mantenere gli impegni presi in ambito internazionale>>. A partire da questa estate, ricordando nella lettera a Berlusconi, << abbiamo assistito all’approvazione di drastici tagli alle iniziative del Ministero degli Affari esteri per la cooperazione italiana allo sviluppo, per un ammontare di 170 milioni di euro all’anno a partire dal 2009, ulteriore tagli ai fondi per la cooperazione, che causerebbero un a riduzione complessiva delle risorse di circa 400 milioni di euro>>. Un intervento devastante. Dall’annuncio della Finanziaria triennale, le associazioni hanno ripetutamente posto l’attenzione sui tagli ai fondi pubblici alla cooperazione (Aps).

GLI OBIETTIV DEL MILLENNIO
A protestare è anche la coordinatrice internazionale della Campagna del Millennio, Eveline Herfkens, che ha richiamato il governo italiano agli impegni presi in sede internazionale.  <<L’Italia –denuncia Herfkens è il fanalino di coda per i fondi stanziati a favore della campagna delle Nazioni Unite per gli obiettivi del Millennio. Una posizione che potrebbe avere serie conseguenze sulla credibilità della sua presidenza del G8 del prossimo anno>>. Siamo molto preoccupati –aggiunge- per l’attuale tendenza degli aiuti allo sviluppo in Italia>>.
Non solo. Non si può ignorare, denuncia il Ministro degli esteri del governo ombra del Pd, Piero Fassino, che << nel 2010, il nostro Paese dovrà impegnare lo 0,51% del Pil in aiuti, per essere in linea con quanto concordato a livello europeo e che, sempre per il 2010, dovrebbe essere raggiunto l’obiettivo universale per la cura e la prevenzione dell’Hiv/Aids>> Le scelte compiute nella Finanziaria smentiscono clamorosamente questi impegni. E contraddicono quanto annunciato dallo stesso Berlusconi all’ultimo summit G8 a Hokkaido. In quell’occasione, il Cavaliere <<munifico>> si era formalmente impegnato a investire 500 milioni di dollarri all’anno nella lotta alle malattie. Promette investimenti. Decide tagli. A pagare. denuncia il Presidente di Unicef  Italia, sono i più deboli. I bimbi. I poveri.
 

I NUMERI
La scure sui più deboli
A pagare bimbi e poveri
400 milioni di euro. È la riduzione complessiva prevista dalla Finanziaria per il 2009 ai fondi per la cooperazione.
2/3 E’ il taglio ai fondi Unicef per l’infanzia previsto dalla finanziaria del 2009, rispetto all’anno in corso.
500 milioni di dollari all’anno. È l’investimento annunciato, ma non attuato, da Silvio Berlusconi per la lotta alle malattie

BEN AFFLECK Per l’attore statunitense, che ha visitato un campo per sfollati vicino a Kibati, nell’est del Congo. C’è ancora speranza di risolvere il conflitto con trattative politiche ed aiuti internazionali.

Il Presidente Napolitano C’è molto da fare anche  nel nostro Paese, con l’obiettivo di offrire alle nuove generazioni la possibilità di crescere in condizioni di serenità.

Articolo di Umbreto de Giovannangeli

Fonte: L'Unità

21 novembre 2008

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