L’esercito israeliano chiude l’accesso alla scuola per i bambini di Betania
Redattore Sociale
La scuola è frequentata da circa 50 bambini palestinesi ed era stata isolata dal lungo muro lungo la Cisgiordania. Le suore comboniane avevano ottenuto di aprire una porta dove i bambini erano autorizzati a passare. Ora la decisione di chiuderla.
GERUSALEMME – Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha reso noto che i bambini della scuola materna di Betania, nell'area di Gerusalemme Est, “non potranno più raggiungere la scuola attraverso la piccola porta aperta nel Muro di separazione, adiacente alle aule”. La notizia è stata resa nota martedì, a seguito di un incontro tra il nunzio apostolico in Terra santa, mons. Antonio Franco, le suore comboniane che gestiscono la scuola e le autorità militari.
La storia di questa piccola scuola frequentata da circa 50 bambini palestinesi dai villaggi intorno ad Azariya, la biblica Betania, era stata raccontata da numerosi media italiani e internazionali, dopo che la costruzione della barriera che percorre per oltre 700 chilometri la Cisgiordania aveva separato la scuola, collocata a Gerusalemme Est, sotto controllo israeliano, dal villaggio palestinese da cui provengono gli alunni. Per evitare la chiusura della scuola (i palestinesi residenti in West Bank non possono entrare a Gerusalemme, se non attraverso permessi speciali), l'anno scorso le suore comboniane avevano condotto una battaglia che aveva portato alla costruzione di una piccola porta nel Muro in cui i bambini erano autorizzati a passare due volte al giorno, al suonare della campanella per l'inizio e la fine della scuola.
Ora, a pochi giorni dall'apertura del nuovo anno scolastico, l'esercito ha comunicato la decisione di chiudere anche questa porticina, impedendo l'accesso ai bambini e mettendo in pericolo il futuro della scuola. Nuove trattative sono in corso per trovare una soluzione che permetta ai bambini di frequentare nuovamente la scuola.
L'annuncio è arrivato nei giorni in cui la stampa israeliana e palestinese discute intorno al diritto all'educazione in Cisgiordania. Un rapporto pubblicato ieri da due associazioni israeliane per i diritti umani, Ir Amim e ACRI, sul sistema educativo a Gerusalemme Est ha denunciato la mancanza di 1000 aule per gli studenti palestinesi: “entro la fine del 2011 dovrebbe essere completata la costruzione di 38 nuove classi, che corrispondono a circa il 52% delle aule promesse dalle autorità”, concludendo che “la mancanza di aule non pare ridursi nei prossimi anni”.
Fonte: Redattore Sociale
26 agosto 2010