IV Raduno dei giovani di Libera: imparare a realizzare il cambiamento
Libera
Che rapporto hanno potere e politica? Qual è il ruolo giocato dall’associazionismo per portare avanti le istanze di cambiamento? Se ne è parlato al IV raduno dei giovani di Libera, in corso a Marsala sino al 29 luglio.
Che rapporto hanno potere e politica? Qual è il ruolo giocato dall’associazionismo per portare avanti le istanze di cambiamento? Oggi al IV raduno dei giovani di Libera, in corso a Marsala sino al 29 luglio, a ragionare con i giovani partecipanti su questi e altri argomenti che riguardano l’impegno politico e del sociale, Vittorio Agnoletto, coordinatore di OLE, il parlamentare indipendente del Pd, Davide Mattiello e Gabriella Stramaccioni dell’Ufficio di presidenza di Libera. “Politica per me – dichiara Agnoletto – è rimuovere le ingiustizie. Dall’esperienza politica e sociale maturata all’interno del movimento No Global nato a cavallo fra la fine degli anni’90 e l’inizio del 2000 ho imparato che la politica è dare risposta immediata mentre contemporaneamente lavori per rimuovere le cause che generano problemi, come la povertà. “Fare politica per me è partire dal dolore concreto, profondo, tangibile dei familiari delle vittime delle mafie e dell’illegalità – dichiara Davide Mattiello. E’ nella loro forza di chiedere verità e giustizia, non solo per se stessi ma anche per tutti noi che trovo le radici del mio attuale impegno in politica, in Parlamento, dopo un lungo percorso nell’associazionismo”.
Restiamo umani, spiega Mattiello, citando le parole dell’attivista Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nel 2011, ovvero: prendersi cura delle persone e dei loro diritti, attraverso la politica. “Sino a che riuscirò a dare questa missione al mio impegno politico spero di poter continuare ad essere al servizio di questo dolore che si è fatto impegno. Senza questa tensione umana, infatti, la politica è solo una esperienza umana di costruzione del potere cinica, fine a se stessa”. Insieme ad Agnoletto e Mattiello a parlare del suo impegno politico e associazionistico, in corso da 35 anni, Gabriella Stramaccioni, dell’Ufficio di presidenza di Libera. “Il mio impegno politico è nato quando avevo 17 anni, nel mio liceo da un lato ci fu chi scelse la lotta armata, dall’altra chi si iscrisse alle giovanili del Partito Comunista. Io scelsi di iscrivermi nonostante fossi minorenne direttamente al Partito Comunista perchè credevo allora – e continuo a crederci oggi – in una via democratica per il miglioramento della situazione politica, sociale e economica del nostro Paese”. Poi lo sport e la scelta di praticarlo anche per “liberare le persone” in luoghi in cui venivano violati diritti umani. Per la Stramaccioni “la politica è rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del progetto di giustizia sociale”. Ma come mettere insieme la necessità di cambiare le politiche sociali e economiche e la sua effettiva realizzazione attraverso l’attività dei partiti e della politica? La parola chiave è mediazione, spiega Agnoletto, come e con chi? “Non al ribasso – ricorda la Stramaccioni – ma avendo sempre presente che l’obiettivo è portare il cambiamento, le istanze in cui crediamo e su cui lavoriamo nel mondo dell’associazionismo. “Non espelliamo la categoria della mediazione, che è parte integrante della dinamica politica. Al contrario, studiamo strategie, alleanze positive e virtuose educhiamoci a diventare mastri d’ascia che lavorino il legno per costruire natanti resistenti.”. Ovvero: serve educare all’ideale, all’utopia ma anche alla sua realizzazione, a resistere agli attacchi, alle strumentalizzazioni.
Disciplina, competenza, coerenza. No al dilettantismo né in politica, né nell’antimafia – come ha ricordato ieri Nando dalla Chiesa. No alla distanza fra le idee che vogliamo realizzare e la nostra effettiva pratica del cambiamento, la nostra conoscenza degli strumenti necessari a realizzarli. Questo il messaggio che il deputato indipendente del Pd lancia ai giovani del raduno a poche ore dall’acceso dibattito che vede al centro proprio il testo di riforma del 416 ter sul voto di scambio, votato all’unanimità alla Camera, ma sul quale nelle ultime ore il quotidiano “Repubblica” e alcuni magistrati hanno fatto alcune osservazioni.
Fonte: www.libera.it
24 luglio 2013