Italia: torna in piazza il popolo dell’acqua per chiedere il rispetto del voto referendario
Alessandro Graziadei
Oggi il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua torna in piazza a Roma, con l’ampio e variegato appoggio della società civile: associazionismo, reti, movimenti, sindacati (Cgil), organizzazioni e tutti qui singoli cittadini che hanno promosso, ottenuto ed infine vinto i referendum di giugno.
Il 12 e 13 giugno scorsi, con un referendum, la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l'uscita dell'acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico. Ad oggi però nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, se escludiamo Napoli, continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari e degli enti locali. Per questo oggi il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua torna in piazza a Roma, con l’ampio e variegato appoggio della società civile: associazionismo, reti, movimenti, sindacati (Cgil), organizzazioni e tutti qui singoli cittadini che hanno promosso, ottenuto ed infine vinto i referendum di giugno.
Il corteo in partenza da piazza della Repubblica alle 14.00 raggiungerà piazza Bocca della Verità concludendosi con gli interventi dei comitati, performance musicali e spettacoli teatrali che proseguiranno fino alle 20.00. “Vogliamo che la manifestazione sia il luogo di tutte e di tutti, – ha dichiarato in un comunicato stampa il Forum per l’Acqua – come vuole un movimento che ha sempre praticato la radicalità nei contenuti e la massima inclusione, con modalità condivise, allegre, pacifiche e determinate nelle forme di mobilitazione, considerando le une inseparabili dalle altre. Per questo, nel prepararci a costruire l’appuntamento con la massima inclusione possibile, altrettanto francamente dichiariamo indesiderabile la presenza di chi non intenda rispettare il modo di esprimersi di questa ricchissima esperienza”.
Ma come si è arrivati alla scelta di tornare in piazza? “Si tratta di una scelta doverosa e necessaria – ha continuato il Forum per l’Acqua – per dare un seguito reale e legale, fino ad adesso disatteso, ad un voto netto e chiaro, con il quale 27 milioni di donne e uomini, per la prima volta dopo decenni, hanno ripreso fiducia nella partecipazione attiva alla vita politica del nostro paese e hanno indicato un'inversione di rotta rispetto all'idea del mercato come unico regolatore sociale”.
Ad oggi, infatti, nulla di quanto deciso dalla maggioranza degli italiani ha trovato attuazione e ad eccezione del Comune di Napoli che il 26 ottobre scorso ha votato la ripubblicizzazione del servizio idrico, in tutta Italia proseguono, come se nulla fosse avvenuto, le gestioni dei servizi idrici attraverso partecipazioni private e nessun gestore ha tolto dalla bolletta i profitti dalla tariffa. Proprio per questo la manifestazione romana sarà anche l'occasione pubblica nella quale il Forum lancerà una campagna di “Obbedienza civile, ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini, percorsi auto organizzati e collettivi di auto riduzione delle bollette dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto referendario”. Se anche il nuovo Governo non farà qualcosa, quindi, solo attraverso il ricalcolo diretto delle tariffe e iniziative di carattere giuridico, in modo da eliminare nei fatti i profitti privati dall'acqua, potremmo paradossalmente obbedire alla legge.
“Non solo – ha proseguito la nota del Forum – Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea, il precedente Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato Decreto Ronchi” abrogato dal referendum. “Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobbies territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia”.
Per il Forum quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. “Un sistema insostenibile giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità con la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società e la conseguente riduzione degli spazi di democrazia”.
“Il lavoro che ci attende è immenso" aveva dichiarato lo scorso mese Alex Zanotelli animatore e strenuo difensore dell’acqua come patrimonio dell’umanità esente da profitti. "Interesserà non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea. Per questo, proprio sull’onda della grande vittoria napoletana, il 10 e 11 dicembre 2011 si terrà a Napoli il primo incontro della Rete Europea dei comitati per l’acqua pubblica. Questo per portare un milione di firme al Parlamento Europeo perché dichiari l’acqua un bene comune” proprio mentre “a Bruxelles le multinazionali fanno una pressione enorme sul Parlamento perché dichiari l’acqua una merce”. “Ma il nostro deve essere un impegno mondiale – conludeva Zanotelli – Dobbiamo prepararci ad andare a marzo a Marsiglia dove si terrà il Consiglio Mondiale dell’acqua che è nelle mani della Banca mondiale e delle multinazionali dell’acqua. Noi dobbiamo forzare l’ONU a convocare il suo Consiglio Mondiale dell’Acqua per proclamare al mondo che l’acqua è un diritto fondamentale umano, è un bene comune che deve essere gestito come patrimonio dell’umanità”.
Con i cambiamenti climatici in atto, con sempre meno acqua potabile disponibile per una crescente popolazione, rischiamo presto di avere oltre ai 50 milioni di morti per fame, 100 milioni di morti per sete all’anno. Per questo l’impegno per l’acqua oggi, non solo in Italia, è un impegno a riprendersi la piazza e la giustizia, portando le energie migliori di una società in movimento, che, tra la borsa e la vita, ha scelto la vita. “Anche per questo – ha concluso il Forum – oggi ricorderemo in piazza Danielle Mitterand scomparsa martedì scorso. Il movimento per l'acqua italiano la ricorda come un’infaticabile animatrice di tutti i Forum internazionali, grazie al suo costante impegno la rete globale per l'acqua bene comune si è estesa a tutti i continenti”. Danielle Mitterand era radicale e decisa nei contenuti, ma capace allo stesso tempo di una fine diplomazia la quale le aveva permesso di ottenere risultati insperati in favore di chi nel mondo è più debole e ha meno possibilità di difendere i propri diritti. Una grande donna, una signora prestata all’acqua, ma che apparteneva al mondo intero, forse un po’ come i principi di questa giornata.
Fonte: www.unimondo.org
26 Novembre 2011