Isola di Capo Rizzuto: tre attentati in quattro giorni


Angela De Lorenzo


Nella notte incendiata l’auto del sindaco Girasole che ribadisce: “non si fermeranno qui”. Indetta una manifestazione nazionale il 10 luglio alle ore 18.00 presso Palazzo di Città.


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Isola di Capo Rizzuto:  tre attentati in quattro giorni

A Isola Capo Rizzuto la situazione si fa decisamente calda. Letteralmente. Tre attentati incendiari in quattro giorni ai danni di funzionari e amministratori comunali sono davvero troppi. Una sequenza micidiale messa a segno con estrema sfrontatezza da malviventi tuttora ignoti che hanno man mano alzato il tiro fino a colpire direttamente il sindaco della cittadina Carolina Girasole. Dopo quelle del dirigente comunale Agostino Biondi e del vice sindaco Anselmo Rizzo, infatti, anche l’autovettura del primo cittadino è finita al rogo. Intorno all’una e mezzo della notte tra domenica e lunedì la Ford Focus in uso al sindaco, ma che risulta intestata al padre, è andata letteralmente distrutta da un incendio.  
L’autovettura era parcheggiata nei pressi dell’abitazione estiva del primo cittadino, nel centro della località Capo Rizzuto, che in questo periodo dell’anno è frequentata anche fino a notte tarda. Un messaggio inequivocabile per far comprendere agli amministratori comunali che possono essere colpiti in qualunque momento e malgrado tutto, come aveva dichiarato solo poche ore prima lo stesso sindaco Girasole commentando le intimidazioni a Biondi e a Rizzo.

Lo stillicidio di attentati, che hanno tutti avuto come teatro la località Capo Rizzuto, è  iniziato infatti nella notte di venerdì scorso con l’incendio della Renault Twingo del responsabile dell’ufficio urbanistica del comune di Isola, Agostino Biondi. Appena ventiquattr’ore dopo nel mirino è finito il vice sindaco Anselmo Rizzo, che è anche assessore al turismo e vice presidente della Prociv nazionale; il fuoco, appiccato da mani ignote, ha divorato la sua Toyota Yaris parcheggiata sulla via che dalla cittadina conduce a Capo Rizzuto.

Due episodi che, a caldo, avevano già destato allarme e suscitato una reazione corale, inducendo il prefetto di Crotone Vincenzo Panico a convocare per lunedì  mattina una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con il sindaco e gli amministratori di Isola Capo Rizzuto. In quell’incontro, al quale hanno partecipato anche i vertici provinciali delle forze di polizia, tuttavia, si è dovuto prendere atto del nuovo attentato compiuto la notte precedente nella cittadina ai danni di Carolina Girasole.  
Da quanto si è appreso, al termine della riunione non sono state adottate particolari misure a tutela del sindaco e degli altri amministratori finiti nel mirino dei criminali ma sono state intensificate le indagini anzitutto per comprendere le cause che hanno dato luogo alle intimidazioni e, quindi, per individuarne i responsabili.

Cause sulle quali non le manda a dire lo stesso sindaco Girasole, eletta nell’aprile del 2008 alla guida di un’amministrazione di sinistra composta da Partito democratico e Sinistra arcobaleno. “All’interno dell’ente – ha dichiarato Girasole – molte volte, si respira un clima particolare che mette a rischio l’incolumità di chi ha  deciso di voler avviare la stagione delle regole”. Il riferimento sembra essere all'impegno che l'Amministrazione comunale sta mettendo in campo per il ripristino della legalità e, in particolare, nel contrasto all'abusivismo edilizio; tra i programmi che la giunta Girasole conta di mettere in atto a breve, infatti, c'è anche quello di una serie di demolizioni di costruzioni abusive lungo la costa. Senza contare la collaborazione avviata dall'amministrazione con l'associazione Libera per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Fonte: Liberainformazione

6 luglio 2010

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Don Luigi Ciotti:  “Non lasceremo solo chi disturba la mafia
Indetta una manifestazione nazionale il 10 luglio

“Libera, le oltre 1.500 associazioni aderenti, i gruppi sparsi in tutta Italia, continuano a procedere al fianco di Carolina Girasole”. Lo ha dichiarato don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di ‘Libera”, appena appreso che il sindaco di Isola Capo Rizzuto è stato vittima di un’intimidazione, come prima di lei il vicesindaco, Anselmo Rizzo e il funzionario comunale Agostino Biondi.

“Non li lasceremo soli – ha dichiarato Ciotti – non permetteremo che sia fatta attorno a loro terra bruciata, come abbiamo fatto con chiunque, nel mondo politico, si batte contro il crimine organizzato, l’illegalità, la corruzione. Sappiano le mafie e chi le copre offrendo sponde ai loro giochi criminali, che quelle intimidazioni e coperture producono l’effetto contrario: non l’isolamento ma l’unione, non le dimissioni ma l’impegno, non le paure ma le speranze. 

Perché non sono rivolte soltanto alla singola persona che ne è vittima, ma al “noi” che essa rappresenta e alimenta. Ai politici e agli amministratori, come a tanti funzionari pubblici e uomini delle forze di polizia non va la nostra solidarietà: va, sempre, la nostra corresponsabilità. Dice bene Carolina Girasole che questa è una ‘guerra’ che dobbiamo vincere insieme. Sia certa che questo ‘insieme’ esce oggi ancora più forte e determinato”.

L’esigenza di sostenere responsabilmente l’Amministrazione comunale di Isola Capo Rizzuto don Luigi Ciotti l’aveva già sottolineata sabato 3 luglio, all’indomani dell’atto intimidatorio subìto dal vice sindaco di Isola Capo Rizzuto, Anselmo Rizzo, intervenendo in diretta alla trasmissione ‘Quelli di Caterpillar’ in onda su Rai Tre dalla spiaggia di Senigallia, dove era in corso la giornata conclusiva del ‘Caterraduno’, l'appuntamento fisso dei radioascoltatori di Caterpillar, programma radiofonico di ‘Radio2’.

Convinto che il lavoro positivo svolto sul territorio di Isola Capo Rizzuto da parte del prefetto, delle Forze di polizia, della coraggiosa sindaco e della sua Giunta, delle associazioni di volontariato e di categoria “disturba”, don Ciotti ha ammonito: “Non bisogna esprimere solidarietà, esprimiamo corresponsabilità. Solo l'assunzione di responsabilità di ognuno di noi sconfigge la violenza criminale”.

“Le mafie – ha aggiunto Ciotti – hanno paura della libertà, della freschezza e fanno tutto per dividerci dalla verità. Solo l'assunzione di responsabilità da parte di ognuno di noi è la vera, concreta e migliore risposta alla violenza criminale”.

“Noi – ha aggiunto con riferimento ad Isola Capo Rizzuto – continueremo in quel territorio a coltivare la speranza, la freschezza di prospettive fondata su lavoro vero, tenace e concreto. Coltivare e produrre sui terreni confiscati ai mafiosi e creare lavoro libero dalle mafie – ha concluso – rappresenta il più grande schiaffo alla criminalità organizzata e a chi la copre”.

Fonte: Liberainformazione

6 luglio 2010

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