Iran: ventuno esecuzioni dall’inizio dell’anno


Floriana Lenti


Sono state praticate in Iran, dal 1° gennaio ad oggi, le uccisioni di ventuno persone colpevoli di omicidio e traffico di droga. In Uzbekistan, invece, l’abolizione della pena di morte entra ufficialmente in vigore.


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Iran: ventuno esecuzioni dall'inizio dell'anno

Sono passati pochi giorni dall’inizio del nuovo anno ed in Iran si muore ancora per omicidio e traffico di droga.
Le agenzie di stampa riportano ad oggi ventuno esecuzioni praticate in Iran.
I dati Afp sostengono che “il 2 gennaio tredici persone sono state impiccate per omicidio e traffico di droga. Tra le prime otto – giustiziate per omicidio nel carcere di Evin a Teheran, ci sono una donna, Raheleh Zamani, e un uomo identificato come Ali Reza. La Zamani avrebbe ucciso il marito nel 2005, dopo aver scoperto la sua relazione extraconiugale, mentre Reza era stato condannato a morte in un caso molto famoso per l’omicidio di tre donne. Altre tre esecuzioni sono state praticate in pubblico nella città di Qom, per il traffico di 590 gr di eroina. Le ultime due persone sono state messe a morte a Zahedan, per il traffico di 5,25 kg di eroina”.
Solo due giorni dopo, il 4 gennaio, il corpo di Abdul Qayyum è stato consegnato alla polizia della città pakistana di Taftan, sul confine tra di due paesi. L’Associated Press of Pakistan lancia la notizia: “Qayyum, originario di Quetta, capoluogo della provincia pakistana del Balochistan, è stato impiccato per traffico di droga”.
“L’8 gennaio, due uomini sono stati impiccati per omicidio nella città settentrionale di Tonkabon”, lo riporta il giornale Jomhouri Eslami, precisando che “Mohammad Reza Sadeghirad era stato giudicato colpevole dell’uccisione di Shahram Shoja, avvenuta nel luglio 2006, mentre Ali Kord-Roudgarmi avrebbe ucciso a coltellate Hossein Mohaghegh nel 2005”.
Ed ancora il 9 gennaio sono avvenute altre cinque esecuzioni: L’Afp riporta l’impiccagione pubblica di due uomini per omicidio, nella città meridionale di Jahrom. “I due uomini sono stati identificati solo come Mojtaba e Mohammad-Hossein”. L’agenzia Irna riferisce invece l’esecuzione di tre uomini, a Birjand, capoluogo provinciale del Sud Khorasan, al confine con Afghanistan. I tre sarebbero stati trovati in possesso di 7 kg di eroina e 177 kg di hashish.

Lo stesso giorno, il 9 gennaio il governatore dell’Ohio, Ted Strickland, ha commutato in ergastolo senza condizionale la condanna a morte di John Spirko, uomo di 61 anni, riconosciuto colpevole di un omicidio avvenuto ventisei anni fa.
“La decisione del Governatore giunge una settimana dopo che la procura dello stato ha dichiarato di non possedere alcun campione di Dna che leghi il prigioniero all’omicidio di Betty Jane Mottinger, avvenuto nel nord-ovest dell’Ohio nel 1982. Strickland ha chiarito: “Non sono convinto dell’innocenza di Spirko, ma non posso ignorare la mancanza di prove materiali che leghino l’uomo all’omicidio”. “La buona notizia – hanno detto gli avvocati difensori – è che ora lo stato non metterà a morte un innocente”.

In Uzbekistan, invece, entra in vigore l’abolizione della pena di morte.
L’entrata in vigore, prevista dal decreto presidenziale del 1° agosto 2005, è stata confermata dalla Corte Suprema. L’Uzbekistan ha deciso di sostituire la pena di morte con l’ergastolo, che si applicherà solo per terrorismo e omicidio premeditato con aggravanti, in base all’agenzia di stampa ufficiale uzbeka UzA. L’Unione Europea ha elogiato l’Uzbekistan per l’abolizione, con l’auspicio che la decisione possa spingere altri paesi della regione a fare lo stesso, si legge nel comunicato diffuso dalla presidenza slovena dell’Ue.

Per saperne di più visitare i siti:

http://www.iht.com/articles/ap/2008/01/04/europe/EU-GEN-EU-Uzbekistan-Death-Penalty.php

http://www.nytimes.com/2008/01/11/world/middleeast/11iran.html?ref=middleeast

http://www.cnn.com/2008/CRIME/01/07/sctous.injection/

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