Iran: almeno nove esecuzioni nell’ultima settimana
La redazione
Almeno nove persone sono state giustiziate in Iran in quest’ultima settimana, mentre le autorità giudiziarie hanno vietato d’ora in poi le esecuzioni in pubblico.
Le prime cinque persone sono state impiccate il 30 gennaio nella capitale Teheran, nel carcere di Evin, dopo essere state condannate a morte per omicidio.
Il primo dei giustiziati avrebbe ucciso la propria fidanzata nel febbraio 2004, riporta l’agenzia Fars, che identifica l’uomo come Faraz e la sua vittima come Andia.
“Questa mattina Faraz ha chiesto il perdono al padre di Andia, che tuttavia gli ha ricordato le modalità dell’omicidio, negandogli il perdono”, scrive l’agenzia di stampa.
Un altro dei giustiziati, il 29enne Ramezan, avrebbe accoltellato mortalmente la moglie di suo fratello, accusandola di aver avuto una relazione extra-coniugale.
Altri due uomini – Mohammad Abedi e Mohsen – sono stati giustiziati per aver ucciso dei loro amici.
Il quinto degli impiccati, il 32enne Mohammad, avrebbe derubato e ucciso un passeggero del suo taxi.
Il 29 gennaio un impiegato della dogana dell’aeroporto Mehrabad di Teheran è stato giustiziato per corruzione, mentre altri tre colleghi sono stati condannati a morte con la stessa accusa, rende noto la magistratura iraniana. Le quattro condanne a morte – sono state emesse per “corruzione e altri reati di natura economica”, – ha dichiarato il portavoce della magistratura Alireza Jamshidi, aggiungendo di non sapere se l’esecuzione per questo tipo di reati abbia precedenti nella Repubblica Islamica.
Il giorno prima due uomini sono stati impiccati in piazza ad Arak, nell’Iran centrale.
Yazdan Karimi e Abutaleb Mohammadi-Nasab erano stati condannati a morte per aver rapinato, violentato e ucciso nove donne, nel biennio 2001-2002.
Sono stati impiccati sulla Piazza Sardaran, alla presenza di centinaia di spettatori, ha detto all'agenzia Irna il capo dell'apparato giudiziario locale, Sadeq Mahdavi Rad, e le immagini dei due corpi appesi per il collo alle gru sono state mostrate dalla televisione di stato.
Il 26 gennaio un giovane è stato fucilato per aver rapito e violentato 17 bambini.
Si tratta di un metodo di esecuzione inusuale per un condannato per stupro, che in genere viene messo a morte mediante impiccagione. Reza Sharifi, 21 anni, è stato fucilato a Mobarakeh, nella provincia di Isfahan, riferisce l'agenzia Fars.
“D’ora in poi ci saranno in Iran esecuzioni pubbliche solo se autorizzate dal capo dell'apparato giudiziario, Ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, sulla base di esigenze di carattere sociale”, ha reso noto il 30 gennaio il portavoce della magistratura, Ali Reza Jamshidi, citando un decreto emesso dallo stesso Shahrudi.
''E' anche vietata – aggiunge il portavoce – la pubblicazione di immagini e fotografie delle esecuzioni da parte dei media''. In precedenza, spettava a ciascun giudice decidere se far avvenire o meno in pubblico l’esecuzione di una condanna a morte, che comunque è soggetta all’esame finale da parte della Corte Suprema.
Per saperne di piu' : http://afp.google.com/article/ALeqM5hGT8TpN4bn91WtR3l_2WZqI-U1XA
FONTE: Nessuno Tocchi Caino