Ingrid è ancora in pericolo
Elisa Marincola
Nel corso del meeting organizzato per l’8 marzo dalla associazione Stampa Romana, l’attrice Maria Rosaria Omaggio ha lanciato un forte Appello del teatro italiano per Ingrid Betancourt, leggendo un brano de “Lettera a mia madre e ai miei figli”, ultimo testo della deputata franco-colombiana prigioniera nella giungla, pubblicato da Garzanti.
Nel corso del meeting organizzato ieri per l’Otto marzo dalla associazione Stampa Romana, l’attrice Maria Rosaria Omaggio ha lanciato un forte Appello del teatro italiano per Ingrid Betancourt, leggendo un brano de “Lettera a mia madre e ai miei figli”, ultimo testo della deputata franco-colombiana prigioniera nella giungla, pubblicato da Garzanti. L’adesione delle giornaliste e del sindacato nella campagna favore della sua liberazione sottolineata da un lungo applauso. “Aderisco a questo appello anche come ambasciatrice dell’Unicef” – ha affermato l’attrice a Nella Condorelli su Articolo21 – e spero di contribuire con il vostro aiuto a diffondere, proprio in occasione dell’otto marzo, centenario de la Giornata della donna, l’impegno delle artiste e delle giornaliste italiane nella campagna a favore della liberazione della Betancourt”.
Ingrid Betancourt e’ da oltre sei anni ostaggio nella giungla colombiana, in condizioni difficilissime. Tutti i tentativi di arrivare alla sa liberazione sono finora falliti. Nell’ambito della mobilitazione internazionale per Ingrid Betancourt, l’associazione per il teatro italiano propone che un’attrice legga in pubblico un breve brano tratto da “Lettera dell’inferno a mia madre e ai miei figli”, testo pubblicato in Italia da Garzanti. Nella sua prefazione, Elie Wiesel scrive:” Leggi questa lettera. Leggila bene. La voce che ti parla ti terra’ sveglio la notte.”.
Aderisco a questo invito, come donna, come attrice e interprete di “Diatriba d’amore contro un uomo seduto”, unico testo teatrale del Premio Nobel colombiano Gabriel Garcia Marquez, che mi ha affidato i diritti per l’Italia. In questo modo spero di contribuire con il vostro aiuto a diffondere, proprio in occasione dell’8 marzo 2008, centenario de La Giornata della Donna, l’impegno delle artiste e delle giornaliste italiane nella campagna a favore della liberazione della Betancourt.
Da “Lettera dall’inferno a mia madre e a miei figli”, di Ingrid Batancourt (Garzanti Libri).
Giungla colombiana, mercoledi 24 ottobre 2007, ore 8 e 34, in un mattino piovoso, come la mia anima.
Mia piccola mamma cara e adorata,
ogni giorno mi alzo e ringrazio Dio perche’ ho te.
Qui, qualunque cosa e’ un miracolo (…)
Vivo o sopravvivo, su un’amaca tesa tra due pali, ricoperta da una zanzariera e da una tenda che fa da tetto e mi lascia pensare che ho una casa. Ho una tavoletta su cui metto le mie cose, cioe’ il mio zaino con i miei abiti e la Bibbia, che e’ il mio unico lusso (…)
Prima mi piaceva nuotare nel fiume, ma adesso non ho nemmeno piu’ il fiato per farlo. Ogni giorno mi resta un po’ meno di me stessa (…)
Fonte: articolo21
09/03/2008