In Siria scorre il sangue
Il Mondo di Annibale
Non c’è tregua in Siria: le manifestazioni di protesta proseguono e si allargano, il regime diventa sempre più feroce. E’ un’estate di sangue e di passione, intanto le opposizioni provano a trovare la strada dell’unità contro la dittatura. Di seguito il rapporto delle notizie d’agenzia su quanto sta avvenendo in queste ore.
Sale a 41 il bilancio dei civili uccisi ieri in varie citta’ siriane dalle forze di sicurezza che hanno attaccato manifestanti che stavano protestando contro il regime di Bashar Assad. A riferirlo e’ una fonte dell’Organizzazione dei diritti dell’uomo citata dal quotidiano israeliano “Haaretz”. Secondo una ricostruzione dei fatti, le vittime degli scontri di Damasco sono 27 mentre altre 14 persone sono state uccise a Homs, a Idlib e a Daraa, citta’ nella quale, a meta’ marzo, sono cominciate le rivolte popolari che, secondo alcune stime non ufficiali, sono gia’ costate 1.400 morti. L’agenzia d’informazione ufficiale “Sana”, invece, afferma che 12 persone, tra civili e agenti di sicurezza, avrebbero perso la vita a causa dell’aggressione di bande armate che “hanno aperto il fuoco dopo la preghiera del venerdi’”. Intanto oggi a Istanbul si e’ aperta la “Conferenza di salvezza nazionale” che riunisce oltre 300 oppositori siriani per mettere in campo possibili soluzioni che portino alla fine del regime di Assad. A quanto riferiscono alcuni partecipanti al vertice, si cerca di trovare un accordo per far nascere un organismo permanente di coordinamento delle forze di tutte opposizione.
Fonte: Il Mondo di Annibale
16 luglio 2011