Il Salento per salutare Were Melitus Mugabe
La redazione
Were Melitus Mugabe, già consigliere comunale di Nairobi ed eletto nelle scorse e tormentate elezioni politiche keniane deputato dell’opposizione è morto. La Tavola della pace ed il Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani lo hanno ospitato alle precedenti Assemblee dell’Onu dei Popoli. Anche in Salento aveva tanti amici che così lo ricordano.
La Provincia di Lecce, il comitato salentino "Nairobi 2007" e la Comunità Keniana residente in Salento si stringono con commozione al dolore che ha colpito Maria Palma, i suoi tre figli e a Were Babù per la morte violenta del loro caro Were Melitus Mugabe, già consigliere comunale di Nairobi ed eletto nelle scorse e tormentate elezioni politiche keniane deputato dell'opposizione.
La notizia ha fatto velocemente il giro del mondo ed è giunta alle prime ore dell'alba anche a Lecce, dove Were aveva tanti amici. Lecce, in realtà, era la sua seconda casa: dopo 13 anni di residenza, ci tornava frequentemente per ritrovare la moglie e i figli, per collaborare alla gestione del negozio diartigianato etnico "African shop", per ritrovare amici e continuare attività culturali e sociali a favore dei diritti umani e della promozione dell'intercultura.
Un anno fa di questi giorni Were fu uno degli animatori del World Social Forum svoltosi a Nairobi: fu lui ad accogliere calorosamente la folta delegazione di salentini, rappresentanti delle istituzioni locali, di associazioni di volontariato, Ong e il gruppo musicale dei Sud Sound System che tennero un concerto a Dandora, slum poverissimo di Nairobi, proprio su esplicita richiesta di Were che di quel quartiere era responsabile per la Città di Nairobi.
Resta la rabbia e la tristezza per la violenza che si sta scatenando in quelle terre già dilaniate da anni di fame e sfruttamento, la preoccupazione che la situazione drammatica precipiti in una guerra civile senza confini, l'apprensione per i tanti amici che la delegazione salentina dello scorso anno a Nairobi conobbe, per i ragazzi e le ragazze del Centro "Città della Gioia", dove la delegazione fu ospitata, per i Padri Comboniani attivi da anni fra le baraccopoli e probabilmente unico baluardo di pace e di dialogo in una terra in cui oggi più che mai comanda la violenza.
La Provincia di Lecce sin da queste ore confuse e drammatiche sta cercando di mettere su almeno un' iniziativa per ricordare l'uomo, il politico, l'amico,Were, per esprimere tutto l'affetto possibile alla moglie e ai figli, per chiedere da Lecce come istituzioni locali e società civile "Basta violenze in Kenia".
E' questo un appello accorato che deve coinvolgere il Salento democratico e pacifista, anche per sensibilizzare l'opinione pubblica di una tragedia che in questi giorni e in queste settimane si sta consumando fra silenzio assordante e cinica indifferenza.
Questo invece è quello che da Nairobi ci scrive un giovane reporter,Longinos Nagila, con cui siamo rimasti in contatto dallo scorso anno:
"L'amore che prima ci univa è stato sostituito dall'odio e ogni gruppo etnico si sente più forte quanto è più forte l'odio per l'altro. Le donne vengonostuprate, non c'è più legge, né regole. Sembra che il popolo non abbia più sete d'acqua, ma solo del sangue dei propri fratelli."
DICHIARAZIONE DELL'ASSESSORE LUIGI CALO'
"Lo conoscevo dai tempi del "Kigigi Africa", locale pubblico nei pressi della stazione a Lecce e sede per diversi mesi di un esperienza bellissima di incontro culturale fra i cittadini immigrati di Lecce e i giovani salentini, specialmente studenti universitari poiché quell'esperienza era nata insieme al Collettivo universitario, di cui facevo parte. Amava molto la musica reggae. Mi disse lo scorso anno, mentre giravamo per i quartieri più degradati di Nairobi: <>. Anche per questo l'ultimo suo appello, di appena ieri sera, era un concerto per la pace del gruppo musicale Africa Unite. Quell'appello ci è giunto stamattina attraverso l'Associazione Mondo Azzurro che opera a Nairobi e fa parte del Comitato salentino"Nairobi 2007", ci è giunto assieme alla notizia raggelante dell'uccisione di Were.
Mi resta un grande dolore, qualche sua lettera in ufficio e il ricordo limpido di un uomo generoso che amava l'Africa e il Salento, che ha dedicato la sua vita alla causa dei poveri e della democrazia. Se ne è andato lasciando un grande vuoto in chi lo ha conosciuto, un dolore straziante nei cuori dei suoi famigliari, cui esprimo tutta la mia solidarietà umana."