Il mistero dei missili spariti
Lisa Clark
“C’è motivo di credere che l’enorme deposito (si parla di 30.000 Kalashnikov, 5.000 Katiuscia, e milioni di munizioni) sia stato mandato come regalino al consiglio di Bengazi”.
Negli ultimi giorni si è parlato (poco, a dire il vero) del trasferimento su traghetti per trasporto passeggeri di un grande stock di armi dalla Sardegna in Italia.
Si tratta di armi e munizioni che i giudici del Tribunale di Torino, responsabili dell'indagine al momento del ritrovo e sequestro (nell'Adriatico, nel 1994), avevano decretato andassero distrutte.
http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_19/pinna-missili-maddalena_380da9c6-b1cf-11e0-962d-4929506ed0a9.shtml
Nei giorni scorsi il magistrato di Tempio Pausania aveva aperto un'indagine, ma il Governo ha imposto il segreto di Stato.
Stamani, il Guardian ne fa un articolo:
http://www.guardian.co.uk/world/2011/jul/19/italy-blocks-investigation-arms-cache
Penso che i giornalisti che ne hanno scritto abbiano ragione. C'è motivo di credere che l'enorme deposito (si parla di 30.000 Kalashnikov, 5.000 Katiuscia, e milioni di munizioni) sia stato mandato come regalino al consiglio di Bengazi.
Ricordo che, qualche giorno dopo l'approvazione della Risoluzione 1973, scrivevo che già ne vedevo violato lo spirito, ma che fornire armi ai ribelli ne avrebbe violato anche la lettera.
Credo che, almeno come Tavola della Pace – ONU dei Popoli, dovremmo dire qualcosa. L'ONU è presa in giro, umiliata come non mai.
Non è certo una novità che le forze armate di qualche Stato mantengano depositi segreti di armi e munizioni, per usarli al momento opportuno in qualche giro di favori o imbroglio internazionale inconfessabile.
Gli USA hanno avuto lo scandalo Iran – Contras, dove alla fine la stampa riuscì a fare luce e portò a dimissioni celebri. E molti altri.
Noi riusciremo a far luce sullo scandalo Jadran Express – National Transitional Council di Bengazi?
Lisa Clark, 20 luglio 2011
