Il 15 e 16 aprile ad Assisi contro l’indifferenza
Flavio Lotti
Per vincere l’indifferenza non servono lamenti, prediche, invocazioni e generici appelli. Servono percorsi, progetti, esperienze ed esercizi di educazione alla cittadinanza e alla responsabilità.
Da domani ad Assisi contro
l’indifferenza
Dante li mette nell’anticamera dell’inferno, eternamente punzecchiati da mosconi e vespe, costretti a girare in tondo tra vermi schifosi che si nutrono delle loro lacrime e del loro sangue, inseguendo un’insegna senza mai poterla raggiungere. Sono gli “ignavi” ossia gli indifferenti, coloro che vissero senza lode e senza infamia, quelli che nella vita non commisero malvagità ma nemmeno si impegnarono a far del bene, ignorando tutto quello che accadeva al di fuori di loro stessi.
Sotto gli occhi insensibili degli indifferenti si sono compiuti i peggiori crimini dell’umanità. Stragi, violenze, uccisioni, devastazioni, persecuzioni che si susseguono nei nostri giorni senza che ci sia una reazione seria e dignitosa. “E’ la globalizzazione dell’indifferenza” denuncia da tempo Papa Francesco, che sembra prendere il sopravvento insieme ad un altrettanto pericoloso senso di impotenza e di rassegnazione.
Per vincere l’indifferenza non servono lamenti, prediche, invocazioni e generici appelli. Servono percorsi, progetti, esperienze ed esercizi di educazione alla cittadinanza e alla responsabilità. Come quelli che hanno aiutato Giulio Regeni a diventare cittadino del mondo. Come quelli che il 15 e 16 aprile porteranno ad Assisi oltre cinquemila bambini e bambine, ragazze e ragazzi, giovani studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, genitori e amministratori locali, giornalisti ed educatori di tutt’Italia.
Il loro viaggio “sui passi di Francesco” segnerà il culmine di tantissimi percorsi educativi realizzati nelle aule di scuola grazie all’impegno generoso e appassionato di altrettanti insegnanti ed educatori. Il “Meeting Nazionale per la pace, la fraternità e il dialogo” gli consentirà di condividere le esperienze e di proseguire il confronto con altri coetanei e testimoni. Al centro ci sono tutti i grandi problemi del nostro tempo: la crisi ambientale, le guerre e il terrorismo che si susseguono, le migrazioni che incalzano, i muri che crescono, il lavoro che si va perdendo. Poi verrà il tempo dell’incontro con San Francesco, la sua esperienza e le sue lezioni di vita, un incontro che consentirà di coniugare la dimensione collettiva della riflessione con quella più intima, personale di ciascuno. E infine verrà il tempo dell’azione, della riscoperta del cammino comune, della marcia per la pace e della festa che concluderà il Meeting. La festa di una scuola che ci insegna a vivere assieme tra diversi e di una società che riconosce le proprie responsabilità e rinnova la propria alleanza educativa.
Flavio Lotti
Coordinatore della Tavola della pace
Perugia, 14 aprile 2016