I punti oscuri dell’ultimo accordo tra Washington e Kabul


Emanuele Giordana - Lettera22


L’accordo è l’ultimo tassello della maratona che, entro il 20 maggio, dovrà mostrare al vertice Nato di Chicago che Washington e Kabul hanno ormai un accordo definitivo che fissa le regole tra i due protagonisti del gioco afgano.


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I punti oscuri dell'ultimo accordo tra Washington e Kabul

Domenica scorsa Abdul Rahim Wardak, il ministro della Difesa afgano, e il generale John Allen, che comanda i soldati americani in Afghanistan, hanno firmato un accordo (memorandum of understanding) che passa la sovranità sui raid notturni all'esercito afgano. L'accordo, entrato in vigore da subito (vedi l'articolo di ToloNews), è l'ultimo tassello della maratona che, entro il 20 maggio, dovrà mostrare al vertice Nato di Chicago che Washington e Kabul hanno ormai un accordo definitivo che fissa le regole tra i due protagonisti del gioco afgano. Resta in sospeso solo la questione delle basi Usa in Afghanistan perché, dopo il passaggio di autorità sui raid notturni e, già in marzo, l'accordo sul trasferimento dei detenuti sotto l'autorità giudiziaria afgana, quasi tutto il resto sembra risolto. Quasi.

Il memorandum dà agli afgani il ruolo guida nei raid notturni, argomento sensibile da sempre, che devono essere fatti su mandato del procuratore 72 ore prima, salvo casi eccezionali in cui il mandato viene firmato ex post. Gli americani daranno solo sostegno militare, logistico o di altro tipo solo su richiesta afgani che possono anche consentire loro di entrare nelle case di privati cittadini, previa però autorizzazione locale. Ma il New York Times spiega che l'accordo non include le operazioni speciali che potrebbero essere messe in campo dalla Cia o da afgani che lavorano sotto sua indicazione. Insomma resta un punto oscuro. Ovviamente “speciale”. Anzi due.

A quanto si capisce
non si fa menzione dei raid aerei (notturni o diurni) che sono l'altro argomento sensibile. E' un punto controverso che continua a mietere vittime innocenti in aumento, l'anno scorso, rispetto al 2010.
Come che sia si sta tentando il possibile per arrivare a una pressoché totale autonomia della forze di sicurezza afgane, per ora circa 300mila uomini che entro l'anno aumenteranno di altre 50mila unità. Il vertice Nato di Chicago dovrà fare il punto sul ritiro occidentale entro il 2014 e sulle forme prolungate di sostegno militare, sia finanziario sia sotto l'aspetto della formazione, ai soldati di Kabul. E, come si vede, sotto il profilo delle “operazioni speciali” off the record che, immaginiamo, non saranno sulla carta ufficiale che uscirà dal summit.

Fonte: http://emgiordana.blogspot.it
9 Aprile 2012

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