I “1000 giovani per la pace”? Sono già quattromila


Antonella Barina, Il Venerdì di Repubblica


Sul “Venerdì di Repubblica” di questa settimana un articolo sulla Perugia-Assisi “che ogni volta ha qualcosa di nuovo, irripetibile” e che sarà preceduta il 23 e il 24 da due giorni di incontri, seminari, laboratori…


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
I “1000 giovani per la pace”? Sono già quattromila

Pace non significa solo assenza di guerra. Significa anche una realtà senza violenza, ingiustizia, povertà, sofferenza, barbarie, perché la guerra è guerra anche quando la si chiama in altro modo. E allora pace significa rispetto dei diritti umani. Significa che la guerra non è solo in Libia o in Afghanistan. E’ anche nel Corno d’Africa dove, in tre mesi, siccità e carestia hanno già ucciso 30 mila persone. O perfino in Italia, dove sono sempre più numerosi i giovani che non trovano impiego, le famiglie che stentano ad arrivare alla fine del mese, gli operai che muoiono sul lavoro, le comunità ricattate dalle mafie, gli anziani abbandonati e soli, le donne abusate e sfruttate…
Sarà questa visione globale della pace ad animare anche nel 2011 la Marcia Perugia-Assisi che si terrà domenica 25 settembre: una ricorrenza quasi biennale (19 edizioni in 50 anni dal 1961), che ha già visto camminare insieme centinaia di migliaia di persone contro ogni forma di fame, dittatura, illegalità, razzismo, indifferenza… Ma che ogni volta ha qualcosa di nuovo, irripetibile: quest’anno saranno i giovani blogger che in Tunisia hanno dato il via alle rivoluzioni del mondo arabo. Per partecipare basta trovarsi alle 9 a Perugia, Giardini del Frontone: si percorrono 24 chilometri e si arriva alle 15 ad Assisi, Rocca Maggiore.
E, a precedere la marcia, un’occasione per i ragazzi tra i 14 e i 25-30 anni:  due giorni di incontri, seminari, laboratori (il 23 e 24 settembre) nell’area fieristica di Bastia Umbra, dormendo in sacco a pelo e mangiando tutti insieme. Si chiama 1000 giovani per la pace, ma gli iscritti sono già quattromila: si ascolteranno gli esperti e ci si cimenterà in prima persona sui temi della nonviolenza, della scuola, della politica, dei media… Perché la pace non può essere delegata a eserciti e diplomazie, ma va costruita ogni giorno, in un lungo percorso comune.

Fonte: il Venerdì di Repubblica

16 settembre 2011

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento