Hollande Presidente della Francia con il 52%. E sul palco risuona “Bella ciao”!
Gianni Rossi - articolo21.org
Un socialista di nuovo all’Eliseo dopo 31 anni di distanza dalla prima elezione di un altro grande leader della sinistra d’oltralpe, François Mitterrand.
Ancora un altro François Hollande, quindi, Presidente della Repubblica: quel “grigio borghese” dall’aria rassicurante, “il diesel della politica”, come lo hanno ribattezzato gli editorialisti francesi.
Alla sua prima uscita sul palco di Tulle, cittadina del Sud-Ovest, di cui è stato sindaco, e che è nota anche per aver creato il “tulle” di velluto e le fisarmoniche, Hollande ha sentenziato che “c’è un’alternativa oltre all’austerità per l’Europa” e che difenderà e allargherà i diritti fondamentali, su cui si è sempre basata la repubblica francese. Con orgoglio ha rivendicato il suo “essere socialista” e al termine del suo discorso un trio di musicisti con le fisarmoniche e un clarinetto hanno intonato “Bella ciao”, ripresa dalla folla che gremiva la piazza della cattedrale, dove da ragazzo, ha ricordato Hollande, aveva sognato nel refettorio che un giorno sarebbe diventato presedente della Repubblica!
Ora, con un tour de force tra auto e aereo, è arrivato a Parigi, dove decine e decine di migliaia di elettori hanno iniziato a festeggiare il ritorno di un socialista all’Eliseo e la fine del “sarkozismo”.
Un “nuovo inizio è possibile” da oggi. Questo il messaggio della Primavera francese: “non è che l’inizio, continuiamo a combattere”, dicono i suoi sostenitori, già pronti per le elezioni legislative del 10 giugno. E poi il testimone per il cambiamento dell’Europa passerà agli italiani e ai tedeschi, forse ben prima del 2013.
A poco meno di un’ora dalla chiusura dei seggi, le ultime stime di 4 Istituti di sondaggio, aggiornate alle18,53, avevano già dato vincitore Hollande con il 52 e il 53,3% dei voti nel secondo turno delle i presidenziali. Secondo gli istituti CSA, TNS, Sofres e Ipsos, il candidato socialista aveva raggiunto il 52% contro il 48% del rivale Nicolas Sarkozy, presidente uscente. Harris Interactive dichiarava una forbice tra il 52,7 e il 53,3 % per il candidato socialista.
L’esito era talmente scontato che verso le 18 dal quartier generale di Sarkò, alla Mutualitè, una fonte diplomatica aveva fatto sapere che: “il previsto incontro pubblico di stasera presso Place de la Concorde è stato cancellato”.
Nel frattempo molte migliaia di parigini stanno affollando l’altra piazza quella della Bastiglia, già scelta dai socialisti per attendere il risultato finale e festeggiare il “cambiamento ora” con Hollande. Altre migliaia si sono riversate nella piazza della cittadina di Tulle, di cui Hollande è sindaco e dove ha vissuto questa giornata elettorale.
Lo sfidante socialista ha vinto alla grande nei territori d’oltremare e negli altri seggi sparsi nel mondo. A Saint-Pierre et Miquelon, Hollande supera Sarkozy con il 65%dei voti, contro il 35% ; in Martinique, 68,5%; Guadeloupe addirittura è vicino al 72%; in Guyane col 62%; a Saint-Martin con il minimo scarto del 51,5 %; mentre Sarkozy era in testa solo nella piccolissima isola di Saint-Barthélémy. Hollande si impone, inoltre, tra l’elettorato francese residente all estero come: in Canada, a Montreal (57,74%) e Toronto (51% , qui la sinistra non aveva mai vinto), in Perù (55%), Argentina (51,7%), Colombia (58,82%) e Honduras (56%).
La partecipazione è stimata tra 80 e 82%, leggermente superiore al primo turno di due settimane fa, ma meno che nel secondo turno delle elezioni presidenziali del 2007.
Tra le prime reazioni: “Questa è una grande felicità. Si concludono 17 anni di governo della destra all’Eliseo, 17 anni di politica di destra e in questi 17 anni, la parentesi di Sarkozysmo, che ha accentuato il ritorno indietro dei diritti sociali e democratici”, ha detto il portavoce del PS, Benoît Hamon.
“Questo 6 maggio con Francois Hollande, è la Repubblica che è tornata. La Francia ha rifiutato deriva di Sarkozy e ha scelto di prendere il suo destino in mano. Questa è la fine di arroganza: il 6 maggio è un giorno di vittoria per tutti i repubblicani”, ha affermato Harlem Désir, numero due del PS.
Rispetto alla Royal, nel 2007, Hollande guadagnerebbe ovunque dal 3 al 4% e soprattutto farebbe il pieno dei voti alla sua sinistra e avrebbe anche intercettato almeno un 33% dei voti dell’elettorato del centrista François Bayrou. Alla fine, l’apporto dei voti dell’elettorato di centro e della destra estrema di Marine Le Pen, dovrebbe arrivare al 28%
Come primo atto politico da Presidente, Hollande ha fatto sapere tramite i suoi consiglieri che stasera stessa parlerà al telefono con la Cancelliera Angela Merkel, per rassicurarla sulle sue intenzioni in politica europea e di bilancio, puntualizzando comunque le sue posizioni di attuare piani di sviluppo e di accrescere la presenza dell’intervento pubblico per rilanciare l’economia, senza ovviamente perdere il controllo dei conti statali.
Jean-Marc Ayrault, sindaco di Nantes , una sorta di “consigliere speciale” del leader socialista e tra i papabili a diventare Primo ministro, ha inoltre dichiarato che :”Da questa sera, se Hollande sarà eletto Presidente della Repubblica, scambierà delle opinioni conla Cancelliera tedesca, perché in questa intesa c’è la chiave per raddrizzare l’Europa, riorientarla nel verso della crescita,della competitività e della protezione sociale”.
La vittoria più ampia fu riportata dal generale Charles De Gaulle nel 1965 su un giovane Mitterrand; mentre quella col margine più ristretto fu nel ’74, quando Valéry Giscard d’Estaing vinse sempre su Mitterrand con soli 400 mila voti; due scontri atipici si sono avuti nel ’69 tra due candidati di destra e nel 2002 tra il conservatore gollista Jacques Chirac e il neofascista Jean-Marie Le Pen.
Qui di seguito un resoconto dei risultati storici:
1965 : Charles de Gaulle 55,2% – François Mitterrand 44,8% (votanti 82,0%)
1969 : Georges Pompidou 58,2% – Alain Poher 41,8% (votanti 64,43%)
1974 : Valéry Giscard d’Estaing 50,8% – François Mitterrand 49,2% (votanti 86,2%)
1981 : François Mitterrand51,8% – Giscard d’Estaing 48,2% (votanti 83,4%)
1988 : François Mitterrand 54% – Jacques Chirac 46% (votanti 81%)
1995 : Jacques Chirac 52,6% – Lionel Jospin 47,4% (votanti 74,9%)
2002 : Jacques Chirac 82,2% – Jean-Marie Le Pen 17,8% (votanti75,4%)
2007 : Nicolas Sarkozy 53,1% – Ségolène Royal (PS) 46,9% (votanti 80,04%)