E anche la Cei ha ribadito la propria posizione. Dopo aver sottolineato, con una nota ufficiale della scorsa settimana, firmata dal segretario generale, monsignor Stefano Russo, che «stiamo seguendo – come tutti – i contenuti della Legge di Bilancio, rispetto ai quali non mancano elementi di preoccupazione, che ci auguriamo di poter veder superati», il segretario della Cei ricorda che «siamo consapevoli delle difficoltà in cui versa il Paese, come pure delle richieste puntuali della Commissione Europea. Nel contempo vogliamo sperare che la volontà di realizzare alcuni obiettivi del programma di Governo non venga attuata con conseguenze che vanno a colpire fasce deboli della popolazione e settori strategici a cui è legata la stessa crescita economica, culturale e scientifica del Paese». In particolare, puntualizza la Cei, «se davvero il Parlamento procedesse con la cancellazione delle agevolazioni fiscali agli enti non commerciali (con la soppressione dell’ aliquota ridotta Ires), verrebbero penalizzate fortemente tutte le attività di volontariato, di assistenza sociale, di presenza nell’ ambito della ricerca, dell’ istruzione e anche del mondo socio-sanitario. Si tratta di realtà che spesso fanno fronte a carenze dello Stato, assicurando servizi e prossimità alla popolazione».
Dal canto suo, il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, parlando attraverso una ragionata intervista a Repubblica, ha ribadito che «il raddoppio dell’ Ires non è un dono, ma una provocazione. Il nostro Paese sta vivendo un momento difficile, ma non mi sarei aspettato di vedere colpito il volontariato e tutto ciò che rappresenta: si tratta di migliaia di istituzioni senza fini di lucro, che coprono uno spettro enorme di bisogni ed esigenze, da quelle ambientali a quelle sanitarie, da quelle di supporto alla coesione sociale e di contrasto alla povertà a quelle ricreative, culturali ed educative». Il cardinale ha sottolineato che «la storia italiana è stata tormentata, ma se c’ è una cosa che ha riscattato tante cattiverie e miserie è il sentimento morale di partecipazione popolare alle difficoltà e alle disgrazie della gente. Partecipazione generosa e concreta, creativa e competente». Non si tratta, ha concluso il presidente della Cei, di difesa dei propri interessi. «Attenzione», ha dichiarato, «non siamo davanti a un problema dei cattolici o per i cattolici, ma dell’ umanità del nostro popolo, quindi di dignità e rispetto per chi ha sempre operato con abnegazione ed ha contribuito a tenere in piedi il nostro Paese».
Anna Chiara Valle
Famiglia Cristiana
27 dicembre 2018