Giulio Regeni, parlano i genitori
Riccardo Noury
Il destinatario dell’appello lanciato dai genitori di Giulio è Papa Francesco, che il 28 aprile si recherà in Egitto: parli di Giulio, faccia sua la richiesta di verità!
A 14 mesi esatti dal ritrovamento al Cairo del corpo orribilmente torturato di Giulio Regeni e a un anno dalla loro prima conferenza, i genitori Paola e Claudio sono tornati al Senato, insieme alla loro avvocata Alessandra Ballerini e al senatore Luigi Manconi, per incontrare la stampa.
“Sono stati 14 mesi surreali, che hanno cambiato radicalmente la vita di una famiglia normale che cerca comunque di andare avanti”, ha detto Paola Regeni. “Quattordici mesi in cui la verità non ci siamo fermati ad aspettarla, ma l’abbiamo ricercata a nostra volta, senza mai abbassare la guardia”.
Quattordici mesi trascorsi a cercare di capire “perché” ancora prima di “chi” (nelle parole dell’avvocata Ballerini, “non capire è un tormento nel tormento”), giorni e notti a setacciare la Rete e a tradurre dall’arabo per cogliere uno spunto, una notizia o una dichiarazione, e a difendere Giulio da attacchi biechi e meschini.
Quattordici mesi fatti di “bolle di sapone”, ossia di tante manifestazioni d’impegno ascoltate e che poi si sono rivelate effimere, ma anche di infiniti attestati di stima e solidarietà: delle associazioni per i diritti umani, dei gruppi spontanei sorti sui social network, del mondo della ricerca, dei giovani che così tanto si riconoscono in Giulio. La ricerca della verità è sì frutto di attività investigativa ma anche di azione politica. È il comportamento delle istituzioni a renderla più lontana o più vicina. In questo senso, ha detto Claudio Regeni, l’eventuale ritorno dell’ambasciatore italiano al Cairo è intempestivo e inopportuno. Opinione condivisa dal senatore Manconi e da Amnesty International.
Mentre l’attività della procura di Roma risulta sempre rallentata dalla mancanza di una collaborazione efficace da parte di quella del Cairo e la situazione dei diritti umani in Egitto resta sempre grave (secondo la Commissione egiziana per i diritti e le libertà, da agosto 2015 ad agosto 2016 le sparizioni sono state oltre 900 ma si tratta di un dato persino prudente), la possibilità del ritorno dell’ambasciatore italiano è sempre nell’aria, anche se il governo tende per il momento a escluderla. Ma non manca persino chi, con estremo cinismo, sostiene che tale sviluppo favorirebbe la ricerca della verità e pretende che siano gli stessi genitori di Giulio a sollecitarlo…
Il destinatario dell’appello lanciato oggi dai genitori di Giulio è papa Francesco, che il 28 aprile si recherà in Egitto: parli di Giulio, faccia sua la richiesta di “Verità per Giulio Regeni”.
Da www.articolo21.org