Una giornata storica! Agire subito!
Huffington Post
Da Milano a Roma, da Torino a Napoli, Taranto, Venezia.. migliaia di studenti in piazza per la battaglia per il clima. Le manifestazioni nelle città italiane invase da giovani per il Global Strike for future.
Da Milano a Taranto, da Roma a Napoli, da Venezia a Torino. Migliaia di giovani hanno invaso le strade italiane aderendo al ‘Global Strike for future’. Una protesta di massa che tocca tutti i continenti e coinvolge centinaia di migliaia di ragazzi, con un’unica richiesta: interventi concreti, subito, per bloccare il riscaldamento globale e garantire un futuro alle donne e agli uomini di domani.
Venezia. Venezia è stata invasa stamane dagli studenti in marcia per il “climate strike”. Circa 5mila ragazzi delle scuole superiori hanno risposto allo sciopero mondiale per il clima, l’iniziativa lanciata dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, e con striscioni, palloncini e cartelli colorati, pieni di slogan contro il riscaldamento climatico, hanno attraversato il centro storico della città lagunare, partendo dal piazzale della stazione e arivando infine a Campo San Polo, uno dei più grandi di Venezia. La meta doveva essere inizialmente campo San Goiacometto, che però sarebbe stato troppo piccolo per accogliere il grande corteo. Sul Ponte di Rialto i manifestanti hanno dato vita ad un breve flash mob, sdraiandosi a terra mentre il suono di sirena faceva doveva far immaginare l’allarme di un incidente nucleare.
Torino. Almeno 10 mila persone, giovani e giovanissimi. Sono tanti i ragazzi scesi in piazza oggi a Torino per Friday for Future, lo sciopero per il clima che si sta svolgendo in tutto il mondo. Ad aprire il corteo lo striscione di Friday is Future con la scritta “Cambiamo il sistema non il clima”. “Questo corteo non è una passeggiata la nostra voce dev’essere ascoltata”, è lo slogan scandito dai manifestanti alla partenza del corteo. “Se siamo qui oggi – sostengono i numerosi partecipanti – è perché vogliamo un futuro”.
Genova. E’ terminata con alcune bimbe che hanno letto una lettera di Greta, la sedicenne svedese che ha con la sua attività dato il via a tutto il movimento, la manifestazione genovese Fridays for future: “Avremmo voluto chiedervi di sdraiarvi tutti per simulare il futuro prossimo dove parte dell’umanità morirà se non torniamo indietro – spiega al megafono una delle organizzatrici – ma siete talmente tanti che non è possibile”. A piazzale Mandraccio dove è terminata la marcia genovese per il clima partita da piazza De Ferrari alcuni studenti si sono seduti per terra ma molti altri che si trovavano a distanza non sono neppure riusciti a sentire le istruzioni degli organizzatori al megafono che hanno provato a mettere un pò di ordine nella folla che ha partecipato alla manifestazione. Tra gli interventi, accanto alla statua di Gandhi usata come palco improvvisato quello della piccola Marianna che con voce ferma legge una lettera destinata agli adulti: “Ci amate abbastanza per fermare il riscaldamento globale?“. “La partecipazione dei giovani è stata straordinaria – dice Francesca Ghio, referente genovese del movimento – e oggi qui stiamo creando il consenso affinché istituzioni e politica mondiale capiscano che è un’emergenza”. E se il clima fosse l’occasione per riavvicinare i giovani alla politica? “Lo è – dice Francesca che ha 23 anni e due lauree – perché al clima si collegano tanti temi dall’immigrazione alle emergenze legate all’alimentazione e alla desertificazione e ci ricorda che siamo tutti sullo stesso pianeta e ci conviene collaborare tutti insieme. E i giovani lo hanno capito più degli adulti”.
Roma. A Roma, partiti dalla fermata Colosseo della metro B, gli studenti del Global Strike For Future sono arrivati a Piazza Venezia. Durante il percorso, che ha interessato via dei Fori imperiali, ragazzi di tutte le età hanno intonato cori e slogan per salvare il pianeta. “E’ una giornata storica- ha detto Luca Fraschetti del movimento romano Fridays for Future- da domani si deve iniziare un percorso di presa di coscienza e di rinnovamento della politica”. Una sola voce, quella degli studenti che all’unisono gridano ‘si vede, si sente, il clima ne risente’. Non solo studenti però: nel fiume di gente radunata nel cuore di roma anche molti adulti e bambini accompagnati dai genitori.
Milano. Si è concluso il corteo studentesco contro il cambiamento climatico a Milano, e i giovani si sono radunati in piazza Duomo, dove si sono seduti per terra con i loro striscioni e cartelli a formare un grande cerchio. La manifestazione è partita alle 9.30 da Piazza Cordusio, è passata da Via Mazzini, via Larga, Largo Augusto, via Visconti di Modrone, via San Damiano, Corso Venezia per giungere in Piazza San Babila. Poi, in Piazza della Scala, il corteo ha incontrato un nutrito gruppo di manifestanti che si è unito fino in piazza Duomo. Nel corso della giornata ci saranno laboratori e dibattiti, e i giovani garantiscono che proseguiranno lo sciopero “ogni venerdì” per ribadire le loro posizioni. Non tutti sono d’accordo, qualcuno ironicamente dice, sottovoce, che forse “ogni venerdì è un pò troppo”, ma continuano ad essere in piazza. Oggi hanno saltato la scuola con il consenso di alcuni professori, “che avrebbero voluto essere qui”, e dei genitori “che hanno appoggiato lo sciopero”, raccontano delle 15enni del Liceo Classico Tito Livio. Secondo i leader del movimento, tra cui Sergio Tonetto, studente di fisica 21enne, “non esiste un capitalismo pacifista” e “l’aumento della temperatura non può superare il grado e mezzo”, o il rischio è quello di “una terza guerra mondiale”.
Taranto. A caratterizzare ulteriormente in chiave anti-Ilva la manifestazione per il clima di Taranto c’è anche la presenza dei genitori di alcuni bambini e ragazzi morti di tumore a causa dell’inquinamento industriale. Tra questi anche i genitori di Giorgio Di Ponzio, il 15enne residente nel rione Paolo VI, morto a fine gennaio. La madre, Carla Lucarelli, indossa una maglietta che riproduce il volto del ragazzo e interpreta “come segno positivo, di reazione, il fatto che tanta gente si sia ritrovata oggi a sfilare per strada. Sta maturando una nuova consapevolezza a Taranto”. Lo scorso 25 febbraio, in occasione del trigesimo della scomparsa di Giorgio, a Taranto si è svolta una fiaccolata silenziosa con migliaia di persone. Nel corteo sono state issate croci bianche e i cartelli col volto dei bambini scomparsi e la scritta “Io dovevo vivere”. A Taranto la protesta di oggi, alla quale aderisce anche il Comune, si intreccia strettamente con i temi ambientali dell’ex Ilva, ora Arcelor Mittal Italia. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha annunciato intanto di aver inoltrato una proposta di rapida istituzione di un Osservatorio permanente della Salute all’Asl di Taranto ed ai sindaci dei Comuni dell’Area di crisi complessa (Statte, Crispiano, Massafra, Montemesola) “da estendersi eventualmente alla partecipazione di altri autorevoli organismi istituzionali, su tutti l’Istituto Superiore di Sanità”.
Napoli. “Il futuro del paese siamo noi”. E’ un grido di rabbia e lotta quello degli studenti di Napoli e provincia che da stamattina alle nove hanno invaso le strade del centro città. I ragazzi rivendicano una rottura politica con un sistema economico che per loro sta distruggendo il pianeta. Il corteo, pacifico e senza simboli dei partiti, raccoglie le istanze degli studenti delle scuole, degli universitari e dei movimenti ecologisti. ‘Non violentate madre natura’ è tra gli slogan più gettonati, secondo questi ragazzi non c’è più tempo da perdere: “Bisogna pensare a un nuovo sistema energetico per salvare il pianeta”.
15 marzo 2019
Huffington Post