Giornata mondiale della salute: 1000 città e 1000 testimonial della salute urbana
Giorgio Beretta - unimondo.org
La giornata, indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) quest’anno è dedicata al problema dell’urbanizzazione.
"1000 cities, 1000 lives". E' lo slogan della 'Giornata mondiale della salute' che si celbra oggi. La giornata, indetta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) quest'anno è dedicata al problema dell'urbanizzazione.
"Per la prima volta nella storia le città contano più abitanti delle aree rurali. In parallelo con tale tendenza, il fardello della povertà mondiale si sta anche spostando dalle aree rurali a scarsa densità di popolazione alle città densamente popolate" – afferma il Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon nel suo messaggio per la giornata. "A metà secolo, si conteranno sette abitanti cittadini ogni dieci persone. La maggior parte di questa crescita esplosiva avviene nei paesi industrializzati".
Richiamando il tema del recente World Urban Forum, Ban Ki-moon evidenzia quindi che "un’ urbanizzazione rapida e non pianificata sta facendo espandere i quartieri poveri e gli insediamenti spontanei, fenomeno che le autorità locali stanno cercando di contrastare". "La disparità di reddito, opportunità, condizioni di vita e accesso ai servizi delle persone si riflette nella maniera più nitida nello specchio della salute pubblica" – sottolinea Ban. Il Quinto Forum organizzato dal programma dell'Onu UN-Habitat ha avuto infatti come tema "Bridging the Urban Divide" e ha cercato di affrontare i temi collegati agli effetti della rapida urbanizzazione sulle comunità, sulle città, le economie e il clima.
Per migliorare la salute urbana occorrono "politiche efficaci" ed è necessario lavorare soprattutto "per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, la congestione del traffico e la criminalità, contribuire al miglioramento delle abitazioni, della sanità e della sicurezza di acqua e cibo" – evidenzia il Segretario generale dell'Onu che invita le città di tutto il mondo a "condividere le proprie strategie di successo e le pratiche migliori per rendere le città dei luoghi sani in cui vivere".
Proprio attraverso l'iniziativa "1000 cities, 1000 lives", l'Organizzazione Mondiale della Sanità intende coinvolgere oggi mille città per condividere iniziative per migliorare la qualità della vita urbana attraverso l'apertura di aree verdi ai cittadini, l'allestimento di forum di discussione sulla salute e l'avvio di campagne specifiche per l'utilizzo degli spazi pubblici. Ma c’è un secondo obiettivo: quello di rintracciare 1000 storie di “campioni di salute urbani” che si siano distinti in questo campo attraverso attività e iniziative volte al miglioramento della salute nelle proprie città.
Verranno trattati anche i temi dell’urbanizzazione e dei cambiamenti climatici con particolare attenzione alle emissioni di gas serra dovute alla diffusione del trasporto su strada e all’industrializzazione. E anche quello della sedentarietà legata al benessere. Come riporta una recente indagine gli italiani, soprattutto nelle grandi città, non fanno moto: i sedentari assoluti sono il 29%, ma solo il 33% della popolazione, secondo i dati del sistema PASSI, svolge un livello di attività fisica conforme alle raccomandazioni. In circa un terzo dei casi i medici, o altri operatori sanitari, si sono informati al riguardo e hanno consigliato genericamente di svolgere attività fisica.
Fonte: Unimondo.org
7 aprile 2010