Giornata dell’acqua: Ban Ki Moon appello per contrastare la crisi
La redazione
La giornata mondiale dell’acqua è un’occasione per riflettere e per agire concretamente affinché sia considerata come un bene comune “il che ci spinge a sollecitare l’azione per contrastare una crisi che colpisce più di un abitante su tre del pianeta” ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.
Il 2008, anno dei diritti umani, celebra l’anno internazionale per l'igiene e il 22 marzo la giornata mondiale dell’acqua.
Ancora oggi il 40 % della popolazione non ha accesso a servizi igienici adeguati e si prevede “che per il 2015, 2.1 miliardi di persone saranno ancora prive delle misure igieniche fondamentali” ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon nel messaggio in occasione della giornata mondiale dell’acqua che vi invitiamo a leggere.
Bruxelles, 20 marzo 2008
(22 MARZO 2008)
Quest’anno, la Giornata Mondiale dell’Acqua coincide con l’Anno Internazionale per l’Igiene, il che ci spinge a sollecitare l’azione per contrastare una crisi che colpisce più di un abitante su tre del pianeta.
Ogni 20 secondi, un bambino muore in conseguenza delle pessime condizioni igieniche che contraddistinguono circa 2.6 miliardi di persone nel mondo. In totale si contano 1.5 milioni di giovani vite stroncate da una causa che sarebbe facilmente contrastabile.
La scarsa igiene si combina con la difficoltà di reperire acqua potabile e con misure inadeguate ad alleviare il terribile bilancio di decessi. Coloro che sopravvivono hanno tuttavia scarse possibilità di vivere un’esistenza sana ed attiva. I bambini, specialmente le ragazze, difficilmente possono andare a scuola, mentre gli adulti sono costretti ad astenersi dal lavoro a causa di malattie connesse all’igiene.
I leader che hanno sottoscritto gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nel 2000 prevedevano di dimezzare la quota di persone che vivono senza accesso alle misure igieniche basilari entro il 2015 – ma non si sta mantenendo il ritmo necessario per raggiungere questa meta. Gli esperti prevedono che, per il 2015, 2.1 miliardi di persone saranno ancora prive delle misure igieniche fondamentali. Con il ritmo attuale, l’Africa sub-Sahariana non raggiungerà l’obiettivo fino al 2076.
Benché ci siano stati dei miglioramenti, il progresso è ostacolato dalla crescita della popolazione, dalla diffusione della povertà, dagli investimenti insufficienti per affrontare il problema e principalmente dalla mancanza di volontà politica.
Con la giusta determinazione, i membri della comunità internazionale possono compiere molti passi avanti. La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile ha previsto, nel 2005, una serie di misure volte a garantire un progresso significativo, attribuendo le maggiori responsabilità ai Governi dei Paesi principalmente colpiti. Essa ha inoltre fatto appello al supporto internazionale tramite un’efficace politica ambientale, la concessione di risorse finanziarie e la diffusione della tecnologia necessaria nei Paesi in difficoltà.
Se accettiamo la sfida, l’impatto positivo si rifletterà ben oltre un migliore accesso all’acqua potabile. Ogni dollaro investito in acqua e misure igieniche frutta approssimativamente sette dollari impiegabili in attività produttive. Tutto ciò rappresenterebbe il massimo risultato in termini di tagli alla povertà, miglioramenti del sistema sanitario e degli standard di vita.
La Giornata Mondiale dell’Acqua ci offre un’occasione per mettere in rilievo queste problematiche, ma quest’anno andiamo aldilà della mera sensibilizzazione – facciamo pressione per un’azione che faccia davvero la differenza nella vita delle persone.
Per saperne di più:
http://www.un.org/waterforlifedecade/