George Bush, via alla missione Africa


lastampa.it


E’ arrivato ieri Bush in Africa, per una settimana di visite e incontri in cinque stati: in agenda lotta a povertà e Aids, crisi in Kenya e Darfur, ma anche investimenti e sviluppo economico.


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George Bush, via alla missione Africa

Benin, Tanzania, Rwanda, Ghana e Liberia: queste le cinque tappe del viaggio in Africa del presidente George Bush, che lascerà Washington nel tardo pomeriggio di oggi per affrontare una settimana di incontri dedicati a temi sempre caldi, dalla lotta contro la povertà e l’Aids alle difficili situazioni di Kenya e Darfur.

Accompagnato dalla moglie Laura, Bush visiterà ospedali e scuole e incontrerà i responsabili dei progetti di lotta alle epidemie finanziati dagli Stati Uniti, su cui intende continuare ad investire anche negli ultimi mesi di mandato: in un discorso tenuto ieri allo Smithsonian Museum of African Arts, il presidente ha proposto di destinare ai programmi anti-Aids, nell’ambito del progetto Pepfar, 15 miliardi di dollari in cinque anni, il triplo di quanto stanziato da Bill Clinton durante il suo mandato.
Ma con questo viaggio George Bush intende anche chiarire ancora una volta la posizione degli Stati Uniti rispetto alle gravi crisi del Darfur e del Kenya: il presidente ha ribadito la condanna al conflitto nella tormentata regione del Sudan – un vero “genocidio” – e assicurato l’intervento di Condoleeza Rice in Kenya, a supporto del processo di pacificazione e ricostruzione della democrazia, dopo l’esplosione di violenza seguita alle elezioni presidenziali dello scorso dicembre. In primo piano anche crescita economica e commercio: “L’America vuole avere (in Africa) un ruolo di investitore, non solo di benefattore”, ha sottolineato nell’intervento di giovedì Bush, promotore della Millennium Change Corporation, un’iniziativa che prevede importanti investimenti nei paesi che dimostrano stabilità istituzionale e diffusione delle pratiche di buon governo.

Per il presidente uscente, ritenuto responsabile del crollo dell’immagine internazionale dell’America a causa della guerra in Iraq e di altre discusse scelte politiche, il viaggio è un’occasione per sottolineare quanto di buono è stato fatto dalla sua amministrazione: non sono mancate infatti le critiche da parte dell’opposizione e di molti analisti politici, che hanno accusato Bush di sfruttare cinicamente la missione in Africa per risollevare la propria immagine e, a questo scopo, di aver appositamente evitato di toccare i paesi in cui gli Stati Uniti non sono stati in grado di intervenire efficacemente.

Fonte: LaStampa.it

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