Gaza. Un’ingiusta "punizione collettiva" che uccide perfino la speranza


Misna


Il numero delle vittime delle incursioni israeliane di questa settimana, almeno 35 – con le ultime due all’alba di oggi ma il totale può aumentare perfino mentre leggete – rischia di diventare assai poco indicativo di quello che Gaza sta vivendo in queste ore.


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Gaza. Un'ingiusta "punizione collettiva" che uccide perfino la speranza

File di camion con aiuti alimentari, indispensabili ormai alla sopravvivenza dell’80% del milione e mezzo di abitanti della Striscia di Gaza, sono rimasti ieri e stanotte fermi davanti ai valichi di confine che Israele ieri ha totalmente sigillato; scarseggiando già da tempo il carburante, il 50% degli abitanti non ha più acqua perché le pompe alimentate da motori a scoppio non vanno. Il numero delle vittime delle incursioni israeliane di questa settimana, almeno 35 – con le ultime due all'alba di oggi ma il totale può aumentare perfino mentre leggete – rischia di diventare assai poco indicativo di quello che Gaza sta vivendo in queste ore. IL Segretario Generale dell’Onu Ban Ki Moon ha chiesto a Israele di riaprire subito i valichi e il sottosegretario delle Nazioni Unite agli affari umanitari ha denunciato – esattamente come ieri aveva fatto l’inviato dell’Onu John Dugard in una telefonata con la MISNA – la “punizione collettiva” a cui il popolo di Gaza viene sottoposto. Apriamo quindi l’ Ebdomadario con questo argomento – che cercheremo di tenere aggiornato anche tra oggi e domani, perché è vero che su Israele si è abbattuta una pioggia di razzi artigianali ‘qassam’ e di colpi di mortaio – Tel Aviv dice 160 in tre giorni – ma è anche vero che è cominciata dopo la prima incursione israeliana e che ha fatto solo qualche lieve ferito e pochi danni. Mentre con orgoglio Israele annunciava il riuscito collaudo di un nuovo missile idoneo a portare "testate non convenzionali", ovvero nucleari, fino in Iran. E intanto a Gaza, per ogni ora che passa, sempre più vite non colpevoli sono in pericolo e la sofferenza di donne, bambini e anziani si fa insopportabile. Annapolis e il recente viaggio del presidente americano in Cisgiordania, Israele e alcuni paesi arabi, perfino il primo incontro di due ore svoltosi lunedì scorso tra Israele e l’Autorità nazionale palestinese assumono oggi la luce sinistra di un'iniziativa non di pace, ma di "guerra", una parola usata ieri dal primo ministro israeliano per definire quello che Israele sta facendo a Gaza. E lo sta facendo , parole di Olmert, "without mercy", senza pietà. Hamas sarà anche responsabile di aver peggiorato dal giugno scorso la situazione assumendo il controllo totale della Striscia; ma non per questo tutti i palestinesi di Gaza devono essere chiusi in una sorta di campo di concentramento privato perfino della speranza. Gli israeliani, se si escludono alcuni capi e una minoranza evidentemente dimentichi del loro stesso passato, non possono davvero volere questo per nessuno. Hamas, ma a che valgono davvero quegli odiosi e stupidi razzi? Israele, Terra Promessa e di grandi promesse, invece che disperazione e sangue altrui anche innocente, torna a far scorrere il tuo antico "latte e miele". Per il bene di tutti, tu che sei più forte, rinsavisci! (PMB)

Fonte: Misna

19 gennaio 2008

 

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