Gaza: appello agli Enti Locali "Il tempo di agire è ora!"
La redazione
Gaza: appello ai Comuni, alle Province e alle Regioni. Tutti i documenti che servono per far sì che anche la tua città si impegni per la pace in Medio Oriente.
Pace in Medio Oriente
Il tempo di agire è ora!
La diplomazia delle città può cambiare le cose.
I Comuni, le Province e le Regioni devono assumere un ruolo attivo per la pace in Medio Oriente: tutti, grandi e piccoli, di qualsiasi orientamento politico, con molti o pochi soldi, hanno la possibilità di fare qualcosa di utile e di insostituibile.
Essi possono contribuire in modo significativo ad alleviare le sofferenze delle vittime innocenti del conflitto, a ricostruire la fiducia e la speranza nella pace, a sostenere i palestinesi e gli israeliani che stanno lavorando per la pace e la riconciliazione tra i due popoli, a promuovere il riconoscimento, il dialogo e la comprensione reciproca, a difendere i diritti umani, a sollecitare l’impegno politico dell’Unione Europea e dei suoi membri per mettere fine a questo lungo conflitto.
Perché sia efficace, l’azione delle città e dei governi locali deve essere strutturata, coordinata e continuativa, sia a livello nazionale che europeo.
A questo scopo il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, impegnato da vent’anni per la pace in Medio Oriente insieme ai rappresentanti delle città israeliane e palestinesi, ha promosso la costituzione della Rete Europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente (2000) e ha contribuito alla fondazione dell’Alleanza dei Comuni per la Pace (Municipal Alliance for Peace) che riunisce le associazioni nazionali degli enti locali palestinesi, israeliani e del resto del mondo (2005).
Per rafforzare ed estendere l’impegno delle città e dei governi locali europei e delle loro associazioni, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani ha organizzato la Terza Conferenza europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente che si è tenuta a Venezia dal 25 al 27 settembre 2008. Nel corso dei lavori, che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti delle città israeliane e palestinesi, di cento città europee e di tutte le istituzioni e organizzazioni europee degli enti e dei governi locali, è stato definito un vero e proprio piano di lavoro comune.
Per consolidare e accrescere l’impegno degli enti locali italiani e favorire la loro integrazione nel processo europeo, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani ha promosso nell’estate del 2008 un Programma denominato “100 città per la pace in Medio Oriente”.
L’obiettivo è costruire una coalizione di almeno cento Comuni, Province e Regioni italiane decise a lavorare, con continuità, per la pace tra israeliani e palestinesi con iniziative concrete di solidarietà e cooperazione. E, contemporaneamente, saldare questo impegno con quello delle istituzioni locali europee impegnate sugli stessi obiettivi.
La creazione di una sede di coordinamento stabile tra tutti gli Enti Locali e le Regioni che operano nei territori palestinesi e in Israele è ormai diventata una condizione indispensabile per la realizzazione di una cooperazione di qualità. La complessità della situazione richiede, infatti, più qualità negli interventi di solidarietà e cooperazione, più continuità, più organizzazione e più efficacia. Il Programma vuole essere anche un luogo di confronto, di riflessione, di condivisione di esperienze e di dibattito attorno ad un impegno, un conflitto e una realtà estremamente complicate.
Il Programma “100 città per la pace in Medio Oriente” si doterà di un’agile struttura operativa a servizio di tutti gli aderenti (dedicata al coordinamento delle attività e alla gestione delle relazioni con l’Europa, Israele e la Palestina) che sarà parzialmente finanziata con le quote di adesione.
Oggi, dinnanzi alla tragedia di Gaza, in un situazione che resta allarmante, invitiamo, ancora una volta, tutti i Comuni, le Province e le Regioni a dare il proprio insostituibile contributo.
“100 città per la pace in Medio Oriente”. La prima importante cosa da fare è deliberare l’adesione al programma “100 città per la pace in Medio Oriente” e alla Rete Europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente. In questo modo gli Enti Locali e le Regioni s’impegnano a lavorare con continuità per la pace in Medio Oriente, coinvolgendo il proprio territorio mediante programmi di sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica, di solidarietà e di cooperazione decentrata, di promozione del dialogo e della comprensione tra i popoli. Gli aderenti parteciperanno all’attuazione del piano di lavoro definito dalla Rete Europea nella Conferenza di Venezia.
Per accrescere l’efficacia dell’azione nel proprio territorio suggeriamo di costituire un Comitato cittadino o provinciale per la pace in Medio Oriente dove enti locali e associazioni possano riflettere e agire assieme.
“Diamo un futuro ai bambini di Gaza”. La seconda cosa da fare è affrontare l’emergenza a Gaza. Il Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani ha deciso di promuovere una campagna di solidarietà con i bambini palestinesi (più del 50% della popolazione di Gaza) denominata: “Diamo un futuro ai bambini di Gaza”.
In sintonia con quanto stanno già facendo anche le città spagnole e francesi, il Coordinamento ha deciso di costituire un “Fondo nazionale” che servirà a finanziare progetti di sostegno ai bambini sopravvissuti per alleviare le loro sofferenze, per aiutarli a superare il trauma terribile che stanno vivendo e a ritornare a sognare un futuro migliore.
Gli Enti Locali che intendono collaborare sono invitati a versare subito il loro contributo e a partecipare direttamente alla definizione e all’attuazione dei progetti di cooperazione decentrata che saranno definiti non appena sarà possibile entrare nella striscia di Gaza.
Stiamo anche verificando la possibilità di portare e accogliere in Italia, presso i nostri enti locali e le nostre famiglie, le bambine e i bambini di Gaza.
“Adottiamoli a distanza!” Un altro modo concreto per intervenire è “adottare una bambina o un bambino palestinese”. Per farlo bastano 50 euro al mese, da versare per almeno un anno al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani. Con questi soldi sarà possibile migliorare la vita del bambino e quella della sua famiglia, assicurando cibo, istruzione e cure mediche.
La campagna di adozione a distanza delle bambine e dei bambini palestinesi è promossa nel 2001 dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani in collaborazione con due associazioni di donne di Gerusalemme (l’associazione Juzoor Foundation for Health and Social Development e l’associazione Rawdat El Zuhur) che provvedono alla segnalazione dei bambini e alla distribuzione e gestione delle somme raccolte.
“Andiamo insieme a Gerusalemme!” Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, in collaborazione con la Rete Europea degli Enti Locali in Medio Oriente ha inoltre deciso di avviare immediatamente l’organizzazione di una grande missione di pace in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati da realizzarsi nel mese di ottobre con il più vasto appoggio e coinvolgimento delle città e delle istituzioni italiane ed europee. Si tratta di un grande progetto per andare incontro ai due popoli, per conoscere, per capire cosa fare insieme e per sollecitare l’Italia e l’Europa ad intervenire senza ulteriori complicità ed esitazioni. Tutti gli Enti Locali sono invitati a dichiarare da subito la propria disponibilità a partecipazione e a collaborare per la sua organizzazione.
Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani decide inoltre di sostenere la campagna per trasferire la sede dell’Onu a Gerusalemme e trasformare questa città contesa nella capitale della pace e della riconciliazione. Una capitale per i due popoli, capitale dei due Stati, aperta a tutte le religioni e ai tutti i popoli della terra.
Dopo la manifestazione di Assisi, del 17 gennaio, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani sta inoltre definendo, insieme alle organizzazioni interessate, nuove iniziative per sviluppare una seria azione politica dell’Italia e dell’Europa per la pace in Medio Oriente e per promuovere un’informazione sul conflitto libera da ogni elemento di propaganda, attenta alla vita reale delle persone coinvolte, che aiuti gli italiani a capire cosa sta accadendo e cosa deve fare il nostro paese.
Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani,
email: medio.oriente@perlapace.it – www.entilocalipace.it
Documenti utili:
1. Bozza di delibera per l’adesione al Programma “100 città per la pace in Medio Oriente”
2. Documento finale della Terza Conferenza europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente
3. Scheda di presentazione della campagna di adozioni a distanza
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