G7 delle donne: garantire i diritti a bambine e ragazze


Redattore Sociale


Le richieste di Save The Children in vista del G7 di Taormina a tutela dei diritti e della condizione delle bambine e delle ragazze.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Manifesto Sposa Bambina

“Il mondo ha compiuto enormi passi in avanti per proteggere i bambini e garantire i loro diritti fondamentali ma sono ancora milioni coloro a cui il futuro continua a essere negato, semplicemente perché sono bambine e ragazze.

Per questo guardiamo al G7 del 26 e 27 maggio a Taormina come una opportunità unica per accelerare i progressi realizzati per assicurare che i più vulnerabili abbiano accesso all’educazione, alla salute, alla nutrizione e alla protezione, partendo proprio dalle bambine e dalle ragazze, che sono le più esposte al circolo vizioso della povertà e della mancanza di opportunità”. Questo è quanto ha affermato Helle Thorning-Schmidt, direttore generale di Save the Children International, in occasione del suo intervento nella sessione plenaria finale del “Women’s Forum on inequality and sustainable growth”, organizzato a Roma nell’ambito della Presidenza italiana del G7.

I dati. Nel mondo, secondo Save the Children ogni 7 secondi una ragazza di meno di 15 anni di età viene data in sposa a uomini spesso molto più grandi di lei, a causa della povertà o di pratiche sociali discriminatorie, con conseguenze devastanti sulla vita delle giovani e su quella dei loro figli: 70 mila ragazze perdono la vita ogni anno a causa di complicazioni durante la gravidanza – la seconda causa al mondo di morte per le ragazze dopo i suicidi -, mentre i bambini che nascono da madri adolescenti hanno il 50% di probabilità in più di morire nei primi giorni dopo il parto e il 15% di probabilità in più di soffrire di malnutrizionecronica se anche le loro giovani mamme risultano malnutrite prima e durante la gravidanza.
“Oggi, nel mondo, 62 milioni di ragazze sono escluse dall’educazione e più di 3 milioni di donne e dei loro bambini potrebbero essere salvati ogni anno investendo nella sanità e nella nutrizione”, ha proseguito Helle Thorning-Schmidt.

Le richieste. In vista del Summit di Taormina, Save the Children chiede ai leader del G7 di dar seguito agli impegni presi nella Dichiarazione di New York sui Rifugiati e i Migranti per garantire il rispetto dei diritti umani di tutti i rifugiati e i migranti, tra cui bambine e ragazze. In particolare, l’Organizzazione chiede di porre fine alla detenzione dei minori, di assicurare ai bambini l’accesso a un’educazione di qualità entro i primi mesi dopo lo sfollamento, e di garantire il supporto necessario ai quei paesi che salvano, ricevono e ospitano vasti numeri di rifugiati e migranti.
Secondo Save the Children, occorre infatti garantire l’apertura di vie regolari e sicure, e sistemi di protezione e accoglienza indipendentemente dallo status giuridico dei minori migranti e rifugiati. L’aiuto allo sviluppo ai paesi di origine e di transito, inoltre, non deve essere legato alla prevenzione dei flussi migratori ma rispondere ai reali bisogni della popolazione.
Le ragazze, in particolare, sono ad alto rischio di tratta se costrette a percorrere rotte migratorie pericolose cadendo in mano ai trafficanti, ed è dunque fondamentale garantire sistemi di protezione adeguati lungo tutta la rotta migratoria, con particolare attenzione alla vulnerabilità delle ragazze.

Save the Children invita inoltre i leader del G7 a investire nuove risorse e porre particolare attenzione al tema della nutrizione nell’ambito di ogni iniziativa sulla sicurezza alimentare, garantendo in particolare ai bambini, comprese le ragazze, l’accesso a cibo nutriente e di qualità, ad allocare risorse adeguate per garantire il diritto all’educazione a tutti i bambini a cui viene ancora negata l’opportunità di andare a scuola e a mettere in atto impegni concreti per implementare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

“Conflitti e movimenti forzati di popolazione espongono ulteriormente le ragazze e le bambine a povertà estrema, abusi, violenze, sfruttamento, negando loro l’opportunità di andare a scuola e accedere a servizi sanitari di qualità – conclude l’organizzazione -. In particolare, in un contesto di guerra la probabilità che le bambine possano perdere la vita è 14 volte superiore rispetto agli uomini nelle stesse situazioni. In Siria, in particolare, 5,8 milioni di bambini vivono ancora sotto i bombardamenti, 2,3 milioni di minori sono fuggiti dal Paese e le bambine e le ragazze vengono spesso costrette dai propri genitori a sposare uomini più grandi perché non possono più occuparsi di loro generandone la disperazione che in alcuni casi le porta addirittura al suicidio”.

Boschi: “Le pari opportunità sono fondamentali”. “La presidenza italiana del G7 è iniziata con l’evento sulla cultura della settimana scorsa, bellissimo. E terminerà con l’evento sulle donne. Perché le pari opportunità sono fondamentali per l’Italia e per il Governo”. A sottolinearlo su Facebook è la sottosegretaria alla presidenza del consiglio, Maria Elena Boschi. Che aggiunge: “Abbiamo investito denaro e risorse in questo campo e continueremo a farlo. Bello parlarne oggi a Roma al W7 Forum on inequality and sustainable growth per il progetto ‘starting from girls'”.

8 aprile 2017

 

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento