G20: World Vision Italia, non si può trascurare il volto umano della crisi
AGI Mondo ONG
La crisi globale va guardata in faccia: ha un volto umano, quello dei 46 milioni di poveri che si aggiungono ai 100 milioni già previsti entro il prossimo anno dalla Banca Mondiale. Anche il GCAP: "piano Anti-Crisi metta al centro le persone".
L'organizzazione World Vision Italia chiede ai governi del G20, riuniti a Londra per cercare soluzioni condivise alla crisi finanziaria, di mettere le popolazioni piu' vulnerabili al centro delle loro decisioni. Un appello espresso anche dalla Coalizione italiana contro la Poverta', di cui World Vision fa parte, che sollecita la formulazione di un piano per la protezione della vita delle persone che affianchi quello per il salvataggio delle banche.
"A pagare maggiormente per questa crisi saranno le popolazioni del sud del mondo", si legge in una nota della piattaforma non governativa, "quelle che gia' negli anni scorsi soffrivano per il rincaro dei generi alimentari, per l'assenza di servizi sociali di base e per gli effetti del cambiamento del clima". Le economie dei Paesi in via di sviluppo e i loro cittadini "risentiranno della riduzione dei consumi del mondo industrializzato e quindi delle esportazioni, del calo degli investimenti esteri diretti e del turismo. Per la prima volta diminuiranno anche le rimesse dei migranti, principale fonte di reddito per molte famiglie nei paesi del sud".
World Vision Italia chiede al G20 di predisporre misure ad hoc per proteggere i gruppi piu' vulnerabili, in primis i bambini e le loro madri che vivono nei Paesi a basso reddito.
"Riforme del sistema economico e finanziario internazionale sono necessarie per affrontare questo preoccupante momento storico", si legge nella nota, "affinche' risultino efficaci, devono essere formulate con l'obiettivo di migliorare la vita delle persone, prendendo atto e riducendo le forti disuguaglianze che spaccano l'umanita'". E conclude: "E' dai bisogni degli individui che bisogna ripartire per costruire un assetto internazionale post-crisi piu' equo e giusto. Il passo piu' urgente da compiere e' investire nell'assistenza sanitaria preventiva e di base, un modo per garantire il diritto alla salute ai bambini dei Paesi poveri, ma anche un modo per uscire dalla crisi".
Fonte: OngAgiMondo
2 aprile 2009
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G20: GCAP, PIANO ANTI-CRISI METTA AL CENTRO LE PERSONE
Il G20 "rappresenta il 66% della popolazione mondiale, il 90% del PIL globale, l'80% delle emissioni di gas serra globali. Cio' che i leader decidono ha quindi ripercussioni sul mondo intero", ha aggiunto Laura Ciacci, anche lei portavoce della coalizione, "i governi del G20 hanno anche stanziato piu' di 2,5 miliardi di dollari di stimoli fiscali per la ripresa economica. Le nostre organizzazioni provengono da background diversi tra loro, ma condividiamo la richiesta comune di prendere le decisioni chiave costruendo un 'rinascita verde globale'. Gli investimenti da fare adesso devono essere orientati alla sostenibilita' della crescita post-recessione, oltre che a rispondere all'attuale recessione". Per questo, "l'intero 'pacchetto emergenza' del G20 deve costruire e garantire tenuta economica, giustizia sociale ed equita' distributiva, promuovendo lavoro dignitoso per tutti, protezione e sostenibilita' ambientale". Eppure, ha argomentato Marelli, "nella bozza di dichiarazione finale del G20 circolata lunedi' ci sono solo pochissimi riferimenti ai Paesi piu' poveri e il tema dello sviluppo e' trattato in maniera insufficiente". I G20 "si devono convincere che l'uscita da questa crisi globale non puo' che avvenire con il contributo di tutti", hanno concluso all'unisono i due portavoce, "i poveri non sono parte del problema, ma parte essenziale della soluzione".