Frattini sulla Libia: sospensione umanitaria immediata delle ostilità
Il Sole 24 Ore
Accanto alla “rafforzata ricerca” di un cessate il fuoco in Libia è “necessaria una cessazione umanitaria delle ostilità per consentire corridoi umanitari”. E’ quanto ha detto il ministro Franco Frattini, intervenendo alla commissione Esteri e Politiche dell’Unione europea riunite in Senato.
In Libia è necessaria una «sospensione umanitaria immediata delle ostilità » per consentire la creazione di corridoi umanitari in grado di aiutare la popolazione. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nella sua audizione in commissione alla Camera in vista del Consiglio europeo che si aprirà domani a Bruxelles.
Lo stop alle ostilità eviterebbe la spartizione in due della Libia
La «priorità», ha precisato Frattini resta il cessate il fuoco che rimane «in primo piano nella strategia politica dei negoziati», ma attualmente, per il ministro, è «fondamentale la cessazione umanitaria delle azioni armate per consentire aiuti immediati». L'immediato blocco delle ostilità, ha sottolineato il titolare della Farnesina, «consentirebbe di evitare quello che il Cnt teme: la consolidazione della spartizione in due della Libia. Ma permetterebbe anche e soprattutto l'accesso a località della Libia isolate nelle quali la situazione umanitaria è drammatica, come la periferia di Misurata e la stessa Tripoli».
Raccomandazione alla Nato per evitare errori sui civili
Frattini ha quindi sottolineato che «se, come l'Italia auspica, questa sarà indicata come una soluzione praticabile, si tratterà di un primo passo per consentire di venire incontro a esigenze umanitarie gravissime». L'Italia ha ribadito la sua «chiara e precisa raccomandazione sulla drammatica vicenda degli errori che colpiscono i civili», cosa che «non è la missione della Nato». Proprio sulla missione Nato a Tripoli, il capo della diplomazia italiana ha sottolineato che «è opportuno chiedere sempre più dettagliate informazioni su esiti e risultati».
Nel 2012 normativa unica europea su asili
L'Italia, ha poi rimarcato il ministro, auspica che nel 2012 si arrivi a una «normativa unica europea» sugli asili che stabilisca l'uguale trattamento per tutti anche in merito alla «ricollocazione dei rifugiati». Secondo il titolare della Farnesina, è necessario che «la ripartizione dei fondi» Ue tenga conto non solo della dimensione geopolitica dei Paesi ma anche «dell'accoglienza» data ai rifugiati in termini di numeri.
Fonte: Il Sole 24 Ore
22 giugno 2011