Famiglie, dietrofront del Governo
Francesco Anfossi, Famiglia Cristiana
Fateci caso, ma qualcosa è cambiato nelle ultime ore nel Governo Renzi. O almeno così sembra. Forse il successo europeo travolgente ha spinto il premier a sostituire il miele con lo sciroppo amaro.
Fateci caso, ma qualcosa è cambiato nelle ultime ore nel Governo Renzi. O almeno così sembra. Forse il successo europeo travolgente messo nella cassaforte della maggioranza e la mancanza di scadenze elettorali (a parte i ballottaggi delle amministrative) ha spinto il premier a sostituire il miele con lo sciroppo amaro. Fatto sta che all’onnipresente “fatina” Boschi, ministro delle Riforme, il Governo ha sostituito l’immagine un po’ arcigna del ministro dell’Economia Padoan, che ha annunciato – tra un “sopracciò” e l’altro – di voler alzare l’età pensionabile, dopo aver aumentato l’imposta sulla previdenza complementare. Era dai tempi della Fornero che l’incubo dell’innalzamento dell’età pensionabile non ritornava. Non è che per riscattare gli 80 euro al mese e farli divenire “strutturali” dovremo lavorare tutti un paio di anni in più?
Quanto al fisco, avevamo appena saputo che la tassa sul passaporto sarebbe raddoppiata (73,50 euro! Una mesata di bonus, per chi lo ha ricevuto, ma si sa, i meno abbienti non viaggiano) che Bankitalia ci informava che la Tasi, affidata all’imposizione dei Comuni, sarebbe ritornata ai livelli del 2012, aumentando fino al 60 per cento. Ma forse la notizia peggiore è stata data da un inflessibile Enrico Morando. Il viceministro dell’Economia ha annunciato di non dare seguito alla promessa (fatta prima delle elezioni) di allargare il bonus anche alle famiglie monoreddito con almeno tre figli e un imponibile di meno di 40 mila euro, caldeggiata dal solo Nuovo Centrodestra, che però non si sa quanto possa far valere la sua voce, soprattutto dopo le elezioni, che gli hanno consegnato – Udc compreso – un decimo esatto del consenso di Renzi. Basterebbero 90 milioni per coprire un provvedimento che finalmente metterebbe la prima pietra sulla costruzione di un fisco “orizzontale” e a misura di famiglia, come avviene nel resto d’Europa (già: l’Europa). E invece nulla. E pensare che non più tardi del 24 aprile scorso Matteo Renzi aveva annunciato solennemente: “Dedicheremo una attenzione particolare al tema del fisco per le famiglie. È urgente che si diano risposte da troppo tempo disattese”. Oggi il dietrofront, anche se lo ha fatto dire da Morando. L’urgenza non c’è più.
Fonte: www.famigliacristiana.it
31 maggio 2014