F-35, oltre 100 mila firme per fermare l’acquisto. Le risorse ai disoccupati
Redattore Sociale
Petizione online: stop al “più folle spreco di denaro pubblico di sempre”. Con quei fondi si potrebbero creare 150mila posti di lavoro per giovani disoccupati. Tra 3 giorni il voto finale al Senato.
Con 13 miliardi di euro si potrebbero creare posti di lavoro per 150mila giovani disoccupati, anziché comprare i caccia F-35 “che non servono a nulla”. E’ questa la tesi alla base della petizione online, lanciata venerdì scorso, e che in poco meno di tre giorni ha già raggiunto oltre centomila firme. “In quanto cittadini italiani vi chiediamo di fermare subito l’acquisto dei caccia F-35. Questa enorme spesa è inaccettabile considerate le risorse necessarie ad affrontare la crisi sociale e di occupazione del nostro paese – si legge nel testo indirizzato a parlamentari e politici con ruoli chiave, tra cui Renzi ed Epifani -. Questi aerei hanno inoltre problemi tali da aver spinto paesi come Canada, Danimarca e Turchia a riconsiderare i rispettivi acquisti. Vi chiediamo di fare lo stesso e di usare quel denaro per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi”.
I promotori sottolineano, inoltre, che la decisione di portare avanti l’acquisto sarebbe “un enorme spreco di denaro pubblico: 13 miliardi di euro per dei caccia F-35 americani che non ci servono a niente. Ma se agiamo ora possiamo fermare in tempo questi folli giochi di guerra – continua il testo – E’ assurdo! Con 13 miliardi di euro, potremmo creare posti di lavoro per 150.000 giovani disoccupati. E questi aerei F-35 hanno così tanti problemi che moltissimi altri paesi stanno annullando la decisione di comprarli. M5s, Sel e molti parlamentari del Pd vogliono fermare l’accordo, e con abbastanza pressione sui leader giusti possiamo fare in modo che la maggioranza dei parlamentari voti per fermare questa spesa assurda”. La petizione ricorda che il voto finale del Senato è tra 3 giorni, e che con un numero consistente di firme anche la voce dei cittadini sarà portata in Parlamento, poco prima del voto.
Fonte: www.redattoresociale.it
8 luglio 2013