F-35: ecco i dati che smentiscono la Difesa
Francesco Vignarca - www.vignarca.net
DPP Difesa, Taglia le ali alle armi: mancanza di trasparenza e non rispetto della volontà popolare.
Anche se lo spazio sui grandi giornali è stato davvero limitato, la presentazione del Documento Programmatico Pluriennale della Difesa sta comunque riportando un po’ di attenzione sul caso dei caccia F-35. Il motivo? Con i numeri che si desumono da tale documento risulta evidente come della riduzione chiesta con le mozioni parlamentari di settembre 2014 non ci sia assolutamente traccia…
Il DPP della Difesa ha quindi immediatamente stimolato la reazione della Campagne “Taglia le ali alle armi”: mancanza di trasparenza e non rispetto della volontà popolare al centro delle critiche. Parallelamente alcune forze politiche hanno attaccato direttamente la Ministro Pinotti, chiedendone le dimissioni proprio in virtù delle scelte effettuate sul programma e sancite dai documenti appena diffusi. Una pressione forte sulla Difesa che, tradendo un po’ di nervosismo, ha sentito il dovere di rispondere, pur senza mai citare la Campagna, alle prese di posizione ed ai dati del mondo NOF35.
Prima di addentrarci in tali numeri è interessante notare la valenza di questo tipo di risposta. Perché se da un lato (quello delle mobilitazioni della società civile) vengono posti dei problemi concreti e definiti, dall’altro il tenore della risposta è del tutto vago e utilizza i soliti giri di parole propri della politica, con accuse di strumentalizzazioni e prevenzioni non meglio specificate. E soprattutto non dimostrate.
Ma un numero il comunicato della difesa se lo concede, rivendicandolo come l’elemento che dovrebbe sostanziare la reale diminuzione degli acquisti e quasi sfidando il movimento pacifista a considerarlo un “risultato” ottenuto. Si tratta della definizione della quota complessiva di aerei da acquisire entro il 2020: secondo il DPP e la presa di posizione successiva saranno 38. Pochi? Tanti? Dipende… perché il problema è come al solito la mancanza di memoria rispetto ai passi precedenti del Programma. Andando infatti a recuperare la pianificazione, elaborata dallo Stato Maggiore della Difesa, successiva alla decisione del ministro Di Paola di diminuire da 131 a 90 il numero complessivo dei velivoli per l’Italia si svela facilmente il bluff
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