Esperti Onu: preoccupati da proposte del governo italiano sui rom
Rainews24
Tre esperti indipendenti delle Nazioni Unite hanno espresso a Ginevra estrema preoccupazione per la stigmatizzazione della comunità Rom in Italia ed in particolare per la proposta di raccolta di impronte digitali "inequivocabilmente discriminatoria".
"Esprimiamo la nostra grave preoccupazione per le recenti azioni, dichiarazioni e misure proposte nei confronti della comunita' Rom e dei migranti in Italia", afferma una dichiarazione congiunta del relatore speciale dell'Onu sul razzismo Doudou Diene (Senegal), dell'esperta indipendente sulle minoranze Gay McDougall (Usa) e del relatore speciale sui diritti umani dei migranti Jorge Bustamante (Messico).
"Siamo estremamente preoccupati per la proposta elaborata dal ministero dell'Interno di procedere alla raccolta delle impronte digitali dei Rom, bambini inclusi, per identificare le persone che vivono in Italia senza documenti. Prendendo di mira esclusivamente la minoranza rom, questa proposta può essere definita inequivocabilmente discriminatoria".
Gli esperti si dicono inoltre "sgomenti per la retorica aggressiva e discriminatoria usata da leader politici, inclusi membri del governo, quando si riferiscono alla comunita' rom. Associando esplicitamente i rom alla criminalita' e lanciando appelli per l'immediato smantellamento dei campi rom nel Paese, queste persone hanno creato un clima generale di ostilita', antagonismo e stigmatizzazione della comunita' rom tra il pubblico. Questo clima di sentimenti anti-rom ha mobilitato gruppi estremisti che hanno recentemente lanciato una serie di attacchi contro campi rom ed individui".
La Farnesina si dice "sorpresa e sconcertata" per le valutazioni contenute nella dichiarazione Onu.
"Si tratta di valutazioni che destano viva sorpresa e sconcerto, essendo frutto di giudizi non basati su fatti e derivanti da informazioni palesemente inesatte e infondate circa il contenuto dell'iniziativa legislativa italiana in corso".
Il ministero degli Esteri definisce inoltre "singolare che rappresentanti delle Nazioni Unite assumano una posizione critica su situazioni e norme tuttora in fase di esame parlamentare, di cui dimostrano di non avere conoscenza approfondita".
I Ministri italiani competenti, prosegue la nota, "hanno piu' volte pubblicamente ribadito che le misure in questione non sono in ogni caso volte a raccogliere elementi di identificazione – tra cui anche, ma non soltanto, le impronte digitali – tra i soli appartenenti alla comunita' rom, ma riguardano tutti coloro che si trovano in condizioni irregolari. La mancata identificazione produce, tra l'altro, l'effetto che essi non possono usufruire delle prestazioni e dell'assistenza sanitaria e sociale, il cui presupposto e' appunto la conoscenza della loro identita' personale".
"Per quanto riguarda i minori, poi, come piu' volte ribadito dal Governo italiano, la preoccupazione principale rimane quella di sottrarre gli stessi ad eventuali abusi e violenze e di reinserirli in un percorso sociale, a cominciare dalla scolarizzazione. La precondizione per realizzare tali obiettivi fondamentali e', ancora una volta, la previa identificazione certa dei minori in questione".
Fonte: Rainews24