Emergenza RDCongo: a lavoro in una citta’ fantasma
VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
I Salesiani di Don Bosco e i volontari del Vis lanciano un appello per non fermarsi solo a guardare.
Sono oltre 10mila le persone sfollate arrivate negli ultimi giorni nel Centro educativo Don Bosco Ngangi di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, gestito dai Salesiani di Don Bosco con il supporto dei volontari della ong VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.
Secondo l’ultimo censimento realizzato dagli operatori del Centro Salesiano tra queste 10mila persone ci sono 6mila bambini, dei quali 140 sono arrivati completamente soli e 316 sono gravemente malnutriti. A quest’ultimi vengono dati biscotti energetici e una pappina di “masoso” (mais, soia, sorgo). Le 10mila persone sfollate si aggiungono ai 3300 giovani e bambini in condizioni di vulnerabilità che normalmente frequentano il Centro.
La situazione al Centro Don Bosco Ngangi negli ultimi due giorni è stata di relativa tranquillità. Goma sembra una città fantasma. Si vivono ore di attesa per quello che accadrà dopo lo scadere dell’ultimatum per il ritiro delle milizie e la cessazione delle ostilità rivolto ai ribelli dai Capi di Stato della Regione dei Grandi Laghi (CIRGL) riunitisi lo scorso fine settimana a Kampala, in Uganda. I volontari VIS e i Salesiani stanno lavorando senza sosta per garantire un’accoglienza dignitosa a tutte le persone arrivate. I volontari del VIS coordinano le attività di tutte le organizzazioni presenti nel Centro e lavorano su tutti i fronti: assistenza sanitaria, installazione di cisterne per l’acqua, distribuzione della pappina ai bambini. Ottanta collaboratori congolesi: insegnanti, assistenti sociali, educatori, lavorano senza sosta.
“Nella prima fase abbiamo cercato di sistemare gli sfollati in tutti gli spazi disponibili, come la grande sala polivalente, sotto i capannoni della scuola professionale e nelle aule della scuola e ora, anche grazie alla collaborazione con altre ong internazionali, stiamo montando tende e sono state installate delle latrine aggiuntive – raccontano i volontari VIS e Padre Piero Gavioli, direttore del Centro Don Bosco.”La stragrande maggioranza delle persone accolte vuole tornare a casa. Chiede aiuto per iltrasporto, un po’ di cibo per i primi giorni e un telone per ripararsi dalla pioggia. Non sanno se la casa o la capanna che hanno lasciato al villaggio ha ancora un tetto , ma è forte il desiderio di tornare.”
In questa situazione di emergenza si mescolano anche la vita e la morte: in questa settimana sono nati otto bambini, l’ultimo ieri si chiama André, ma, un altro di appena 4 mesi, arrivato al Centro già in condizioni critiche, è morto tre giorni fa.
Il VIS lancia un appello per non fermarsi solo a guardare e per chiedere di accendere un riflettore sulla emergenza in Repubblica Democratica del Congo, per esprimere la propria vicinanza alla popolazione vittima di questo conflitto, ai volontari, gli operatori locali e ai Salesiani impegnati in prima linea. Sono state già raccolte oltre 300 firme in tutta Italia. Hanno aderito anche Niccolò Fabi, Flavio Insinna, Banda Osiris, Cisco, I Nomadi, Noa, Fabio Vettori, Patrizia Anastasi del TG3, Patrizia Caiffa dell’Agenzia Sir, Alessandra Camarca di Radio In Blu, Carlo Ciavoni di La Repubblica, Marco Clementi del TG1, Carlo Di Cicco de L’Osservatore Romano , Silvio Giulietti del TG3 web, Luca Liverani di Avvenire, Alessandra Mancuso del TG1, Fabio Marchese Ragona di News Mediaset, Federica Margaritora di Radio In Blu, Elisa Marincola, Rainews, Enzo Nucci, Corrispondente Rai da Nairobi, Domenico Quirico de La Stampa, Enzo Romeo del TG2, Christiana Ruggeri del TG2, Luciano Scalettari di Famiglia Cristiana, Federico Taddia di Radio24, Enrica Toninelli di Rainews, Roberto Natale, Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana, Antonio Amendola, Presidente shoot4change, Fabio Ciconte, Responsabile Attivismo Amnesty International Sez. Italiana, Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale Tavola della Pace, Riccardo Noury, Portavoce Amnesty International sez. italiana, Gianni Vaggi, ProRettore per le Relazioni Internazionali dell’Università di Pavia e Direttore del Master Internazionale in Cooperazione e Sviluppo, Antonio Papisca, Direttore del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova
L’appello è online su http://www.activism.com/it_IT/petizione/emergenza-in-repubblica-democratica-del-congo/40582
Fonte: www.volint.it
28 novembre 2012