E’ Pasqua: festa della liberazione. Tanti Auguri!
La redazione
Flavio Lotti: “Pasqua è la festa della speranza, della vita che vince sulla morte, della liberazione dalla schiavitù, dall’oppressione, dalla fame, dalla guerra e dalla violenza. A coloro che hanno perso i propri cari nel terremoto, a quelli che hanno perso tutto nella guerra di Gaza, a chi sopravvive nelle baraccopoli di Nairobi senza aver mai avuto niente, a chi si sente uno zero, a chi è prigioniero di qualcuno o di qualcosa, rinnoviamo la nostra promessa d’impegno personale e collettivo. Un giorno, ne sono certo, sarà Pasqua anche per ciascuno di loro. E sarà una festa grande. Quel giorno, noi ci saremo.”
La Tavola della pace ed il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i Diritti Umani augurano a tutte le donne e gli uomini di buona volontà una Buona Pasqua, e lo fanno attraverso le parole di Don Tonino Bello:
Dammi Signore un'ala di riserva
Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche tu abbia un’ala soltanto.
L’altra la tieni nascosta: forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me.
Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo. Insegnami, allora, a liberarmi con te.
Perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita.
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà.
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te!
Ma non basta saper volare con Te, Signore tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il mio fratello e di aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita e per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico della vita dove si 'tira a campare', dove si vegeta solo.
Non farmi passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala di riserva…