Don Luigi Ciotti: legge disumana e attacco chirurgico ai diritti


La redazione


Secondo Don Ciotti la nostra legge sull’immigrazione è "fra le più disumane" e "la deriva legislativa ha provocato un imbarbarimento dei costumi"; si tratta di "misure di sicurezza in aperto contrasto con i diritti fondamentali della persona".


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Don Luigi Ciotti: legge disumana e attacco chirurgico ai diritti

Nel nostro Paese l'attacco ai diritti "e' avvenuto in modo chirurgico", con "la copertura di buona parte dei mass media, asserviti a quegli stessi giochi di potere che avrebbero dovuto denunciare". Don Luigi Ciotti, presidente del gruppo Abele, non usa come al solito mezzi termini per esprimere il suo pensiero: intervenendo alla presentazione del 'Rapporto sui diritti globali 2009', curato dall'associazione Societa' informazione ed edito da Eds, la casa editrice della Cgil, accusa il governo di aver "sfornato a getto continuo misure di sicurezza in aperto contrasto con i diritti fondamentali della persona", mettendo dall'altro lato "i reati dei potenti e dei colletti bianchi al riparo dalla legge". Secondo Don Ciotti, la nostra legge sull'immigrazione e' "fra le piu' disumane" e "la deriva legislativa ha provocato un imbarbarimento dei costumi". Le misure legislative speculano sulle paure della gente e vengono a crearsi vere e proprie fobie nei riguardi degli immigrati, dipinti con predatori o potenziali delinquenti". Ma secondo il presidente del gruppo Abele, sulla sicurezza "si e' creato, con l'eccezione di poche voci dissonanti, una sorta di pensiero unico trasversale": pur di assicurarsi il consenso da piu' parti si e' preferito prendere la strada della repressione piuttosto che quella piu' difficile dell'equilibrio tra accoglienza e legalita'". Si e' quindi approfittato della crisi economica per smantellare i diritti e le politiche sociali, con la conseguenza che con la diffusione della poverta' e della perdita dei posti di lavoro si e' avuta tra la gente disperazione e smarrimento: "Il modello economico – ha detto Don Ciotti – e' franato non per mancanza di regole ma a causa di un egoismo sociale che nelle regole vede solo un ostacolo da abbattere e aggirare, con la corruzione o con il grimaldello politico delle 'leggi ad personam'". In questa situazione non bastano percio' "solo correttivi economici", ma e' necessaria una generale assunzione di responsabilita': "stare dalla parte dei diritti significa affermarli dove mancano e rafforzarli dove esistono, per scongiurare possibili ricadute nel passato".

Fonte: OngAgiMondo

29 maggio 2009

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