Dietro “Primo Piano” ci sono altri piani…


Santo Della Volpe - articolo21.org


Informazione e politica. Spiace che sulla questione del tentato spostamento del TG3 -“Primo Piano” dopo la mezzanotte, tra le tante opinione e solidarietà espresse (alcune perlomeno inusuali se non troppo interessate …) pochi abbiano colto alcuni problemi importanti.


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Dietro “Primo Piano” ci sono altri piani…

Spiace che sulla questione del tentato spostamento del TG3 -“Primo Piano” dopo la mezzanotte, tra le tante opinione e solidarietà espresse (alcune perlomeno inusuali se non troppo interessate …) pochi abbiano colto alcuni problemi importanti. Innanzitutto che in quasi tutte le televisioni pubbliche del mondo occidentale, si tende a riportare le inchieste e l’approfondimento , anche e soprattutto sotto forma di reportage,in prima serata o comunque in orari che possano essere fruiti dalla maggior parte del pubblico ( idea tra l’altro riaffermata da tempo anche da Articolo21).

L’idea del consiglio di amministrazione della Rai di mettere Primo Piano del TG3 dopo mezzanotte va esattamente in senso contrario a questo orientamento prevalente. Perché dunque, dire che si tratterebbe di rilancio quando invece significherebbe depotenziare il nostro approfondimento e dimezzarne l’ascolto? A chi giova?
E’ chiaro che si può discutere con la redazione e la direzione della testata, su come migliorare la nostra proposta informativa attraverso Primo Piano e rilanciare quindi l’offerta di approfondimento; su come rinforzare la redazione per poter offrire un servizio sempre migliore e quindi ancora più appetibile dal punto di vista degli ascolti: ma questo processo di miglioramento non può prescindere dal mantenimento dello spazio, dall’ancoraggio della messa in onda ad un orario preciso e sempre uguale, ad esempio le ore 23 di ogni sera, facendone cioè un appuntamento non ballerino com’è oggi a causa di precedenti e ,francamente, inutili sforamenti: ed un orario, soprattutto, che sia veramente alla fine della giornata della maggioranza degli italiani che in gran parte dei casi (anche del nostro “target”) vanno a dormire decisamente prima di mezzanotte.
Da qui allora occorre ripartire per capovolgere la sfida: vogliamo veramente rilanciare Primo Piano? Bene, allora discutiamo della formula, rilanciamo il reportage e lo studio,dove gli ospiti (politici o esperti) discutono dei fatti più importanti dopo averli visti sviscerati dai nostri ampi servizi nazionali ed internazionali; moltiplichiamo i collegamenti in diretta con i luoghi dei fatti più importanti: insomma rilanciamo il programma ed allarghiamo lo spazio a disposizione che,t utti lo riconoscono, è troppo esiguo ; troppo stretti quei 20 minuti serali.
Allora si apra il dibattito,dentro la redazione e con la direzione aziendale. Noi,al Tg3 siamo pronti ad assumerci la responsabilità di curare l’intera seconda serata della Terza Rete, dalle 23 sino a mezzanotte di ogni giorno. Sapremmo fare bene e molto meglio di quanto si pensi e si faccia ora, le idee ci sono le persone anche, magari con gli adeguati rinforzi, come si diceva. Ma il problema è l’obiettivo che l’azienda vuole perseguire: vuole fare di Primo Piano uno spazio di approfondimento che legga la società nel profondo, che offra spunti di riflessione sui fenomeni sociali e sui risvolti istituzionali e politici? Bene, questa è la nostra idea, abbiamo i progetti per farlo e non dopo le 24. Se si vuole fare altro, magari confinato in piena notte, allora noi non ci stiamo e lo diciamo forte. Ma non siamo quelli dei “no” alle trasformazioni, ad altri,anche a Viale Mazzini ,lasciamo la palma del conservatorismo. Noi siamo per i “sì”al rilancio e soprattutto all’informazione vera, quella che fa capire i problemi e li affronta.
Da questo punto di vista appare un po’ singolare questa levata di scudi dei politici che ,per i più diversi motivi,ora sono tutti a nostra difesa. Grazie,va bene: ma bisogna che la politica si ricordi che “loro” sono invitati da noi,quando noi lo decidiamo sulla base dei nostri criteri giornalistici ed editoriali. Quindi nessun “padrinaggio” al tg3, nessun politico afferri questo nostro tema, squisitamente giornalistico ed editoriale, per cercare di crearsi “crediti” e “cresimati” di questo o quel partito dentro la redazione e le redazioni.
Resta poi una ambiguità di fondo. Su questa terza rete l’informazione regionale e nazionale sparirebbe dalle 19,50 sino a dopo mezzanotte e verrebbe abbondantemente dopo (in termini di orario) le altre edizioni del Tg1 e Tg2 e dopo l’approfondimento di Bruno Vespa. Delle due l’una. O si pensa che l’informazione non serve a niente durante l’arco della serata (e questa ipotesi mi sembra demenziale); oppure si pensa di far fare l’informazione alla satira che ,con una striscia quotidiana ,commenterebbe i fatti del giorno con l’ironia e la sagacia della satira. Ma in questo caso non si tratterebbe di informazione ma di satira, pregevolissima ; ma è un’altra cosa.
Meglio quindi parlarci chiaramente: la titolarità dell’informazione e dell’approfondimento deve essere dei giornalisti. E non è una opinione “conservatrice”,ma ineludibile fondamento del rapporto tra servizio pubblico televisivo e teleutenti che pagano il canone della Rai. L’agenda degli argomenti e delle scelte editoriali è nostra e non della politica,né di chi fa i palinsesti della Rete. Dietro la nostra titolarità dell’informazione c’è una questione di fiducia degli e con gli ascoltatori ed una nostra responsabilità deontologica. In questo campo non ci sono contaminazioni possibili (queste sì sarebbero conservatrici…)
Le trasmissioni di satira, per altro ben fatte e condotte, non fanno informazione, a meno che non si pensi che si possano dare notizie solo attraverso battute comiche. Sarebbe come dire : le notizie sui giornali saranno date solo con le vignette in prima pagine; che spesso sono anche più pungenti e chiare delle notizie stesse, ma che senza le notizie scritte nelle colonne a fianco, sarebbero incomprensibili o semplicemente inutili,parole o disegni in un deserto.
Le notizie e gli approfondimenti le fanno i giornalisti,poi i commenti e la satira la possono fare altri, anche nella programmazione della stessa rete. Chi fa satira non fa informazione, fa un altro mestiere nobilissimo e bellissimo,ma semplicemente diverso. La credibilità di una notizia è affidato ai giornalisti,non ad altri. Perché è il nostro lavoro, la nostra professione. Ci mettiamo faccia e firma, quindi responsabilità. Lo sanno tutti i giornalisti che fanno questo lavoro seriamente da anni: spero che nessuno se lo sia dimenticato. Non confondiamo le acque.
Poi possiamo discutere come migliorare questo nostro “servizio” della Rai. Ma tenendo ben distinti mestieri e ruoli. Non confonderei, modestamente, l’innovazione,che ha molti altri ambiti ( ad esempio tecnologici che stiamo ancora aspettando…), con la confusione di ruoli.
Per questo è necessario ribadire che le “night news” della Terza Rete restino al Tg3, che Primo Piano deve restare al termine della prima serata ed in un orario accessibile per il grande pubblico e certo, senza venire confinato oltre, nel regno di Morfeo . Sarebbe ,alla fine, inutile e quindi avviato a morire per consunzione . Con buona pace degli ascoltatori che invece, ad ogni telefonata o incontro con la nostra redazione chiedono esattamente il contrario, cioè inchieste, approfondimenti e cultura in orari accessibili a tutti,possibilmente in prima serata, così come avviene, ad esempio con Report, sempre per parlare di Rai Tre.

Fonte: Articolo21

19/05/2008

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