Diciotto: a bordo realtà devastante
RaiNews
Per fare un’ispezione era necessaria l’apertura del fascicolo per sequestro di persona e arresto illegale, dice al Corriere della Sera il procuratore Patrinaggio, che ieri ha compiuto l’ispezione su nave Diciotti
Il caso Diciotti entra nel terzo giorno e si carica di nuove tensioni, politiche e giudiziarie.
La nave era arrivata a Catania la notte tra domenica e lunedì scorsi con 177 migranti a bordo.
La notte scorsa sono stati fatti scendere 27 minori non accompagnati, tra cui una ragazza, che sono stati assistiti da Croce Rossa, Unhcr e Save the Children. A dare il via libera è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo l’ispezione effettuata a bordo dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e i numerosi appelli, tra cui quello della Procura per i Minorenni del Tribunale di Catania, che aveva inviato una richiesta ufficiale.
Sull’unità della Capitaneria di Porto rimangono ancora 150 migranti adulti in attesa della ripartizione tra i Paesi dell’Unione europea. Sul molo Polizia di Stato, carabinieri e personale della Guardia Costiera non fanno avvicinare nessuno alla nave.
Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, è salito a bordo della nave Diciotti a Catania. Il magistrato è titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti. L’inchiesta, che potrebbe ipotizzare anche il sequestro di persona, è ancora a carico di ignoti: qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del Governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri. “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare“, ha poi detto il procuratore al termine dell’ispezione. La Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo dei 177 migranti. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso.
“Per fare un’ispezione era tecnicamente necessaria l’apertura del fascicolo per sequestro di persona e arresto illegale. Ma la valutazione tecnico giuridica e l’individuazione degli eventuali responsabili è complessa e mi riservo ogni ulteriore decisione da adottare dopo le indagini che ho delegato alla Guardia costiera”.
Lo dice – intervistato dal Corriere della Sera – il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo l’ispezione sulla nave Diciotti, negando scontri con la politica. “La politica fa le sue scelte. Alla magistratura la valutazione giuridica” “La politica e l’alta amministrazione – afferma in merito all’intrasigenza del Viminale – sono libere di prendere le scelte che ritengono opportune. Alla magistratura resta la valutazione giuridica di quanto avviene, su sfere e ambiti diversi. Ovviamente qualsiasi limitazione della libertà personale deve fare i conti con norme e regole della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, della Costituzione, del Codice penale e del Codice di procedura penale. Non si scappa”. Patronaggio: “A bordo una realtà devastante” Il magistrato nega poi qualsiasi interferenza: “Io non posso interferire nelle scelte operative dei ministri anche perché eventuali valutazioni penali sarebbero di competenza del Tribunale dai ministri. Quindi, nessuna interferenza nei confronti della politica”.
Quanto alla situazione trovata a bordo, Patronaggio spiega di aver “constatato che sono quasi tutti affetti da scabbia. Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso. Mi ha accompagnato un appuntato che non era mai stato a contatto con questa realtà. Sconvolto. ‘Dottore dal vivo cambia tutto, non è come si legge sui giornali…’. Ha ragione”.
RaiNews
23 agosto 2018