Diciotti: la Chiesa salva la faccia al governo
Famiglia Cristiana
Dopo una trattativa il Viminale libera gli immigrati eritrei richiedenti asilo bloccati sulla nave della Guardia Costiera da giorni. Verranno accolti da strutture della Cei. Una piccola parte verrà traferita in Irlanda e in Albania.
I migranti sbarcano, finalmente, spossati da un’odissea che ha fatto loro traversare il deserto e dalla scabbia, da condizioni igieniche disumane a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera, dove hanno trascorso cinque lunghi giorni. Andranno in varie comunità messe a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana. Numerosi vescovi in tutta Italia hanno fatto richiesta di accoglienza. La Chiesa ospiterà cento migranti. Un gruppo di 40 richiedenti asilo partiranno invece alla volta di Irlanda e Albania. “L’accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone, in mare da giorni”, ha spiegato il portavoce della Cei don Ivan Maffeis.
Finisce così la vicenda del blocco della nave che aveva salvato 150 migranti (tra cui molte donne e bambini) ma che era stata bloccata per ordine del ministro Salvini sul molo di Catania. La Chiesa dei fatti, delle soluzioni concrete, ha sbloccato la situazione. JUna vera e propria emergenza umanitaria. Uno schiaffo morale al Governo italiano, finito in una strada senza uscita e sul punto di implodere per i contrasti interni alla maggioranza tra leghisti e Cinque Stelle, ma anche all’Europa, che ha rifiutato di accogliere i migranti su richiesta del premier Conte. Intanto la procura di Agrigento ha indagato Salvini per “sequestro di persona, arresto illegale, abuso d’ufficio”. La decisione di non sbarcare i migranti infatti va contro tutte le convenzioni intyernazionali esistenti sul soccoro in mare (Solas del 1974, Sar sulla ricerca e il soccorso in mare, Convenzione Onu sul diritto del mare), tutte recepite dallo Stato italiano.
26 agosto 2018
Famiglia Cristiana