Dall’Africa in 78 all’Assemblea dell’Onu dei Popoli e alla Marcia Perugia-Assisi
Michela Trigari
Mancherà Ali Iman Sharmarke, giornalista somalo assassinato quest’estate a Mogadiscio. Una grande delegazione africana parteciperà il 5 e 6 ottobre all’Onu dei popoli in programma a Perugia durante la Settimana della pace. Racconteranno che cosa accade nel proprio paese con la speranza di costruire “un ponte” con l’Italia.
Alcuni devono lottare per ottenere il visto, altri sperano di riuscire a costruire “un ponte” con l’Italia. Tutti però, donne e uomini, hanno una gran voglia di venire a raccontare che cosa sta succedendo nel proprio paese: i conflitti, le contraddizioni, ma anche le speranze, l’associazionismo, la stampa libera. Sono i 78 delegati africani che, il 5 e 6 ottobre, parteciperanno all’Onu dei popoli in programma a Perugia. Arrivano dal Darfur, dal Burundi, dalla Somalia, dal Rwanda, dal Kenya (soprattutto dopo il Social forum mondiale di Nairobi) e da quasi tutti gli stati dell’Africa per portare la propria testimonianza durante la Settimana della pace. Molti di loro, infatti, già dal primo ottobre, parteciperanno ai convegni, workshop e seminari sui diritti umani che si terranno un po’ in tutta Italia nelle città che si sono offerte di ospitare i delegati africani.
Mancherà purtroppo Ali Iman Sharmarke, direttore della radio somala Horn Afrik, assassinato quest’estate a Mogadiscio. Il giornalista è stato colpito da una mina telecomandata mentre rientrava dal funerale di un altro collega ammazzato poche ore prima, Mahad Ahmed Elmi, direttore di Radio Capital. Questo succedeva circa un mese e mezzo fa, esattamente l’11 agosto. Radio Capital e Radio Horn Afrik sono conosciute in tutta la Somalia per aver criticato il governo delle Corti islamiche – al potere tra giugno e dicembre dell’anno scorso – e il successivo governo federale di transizione, in sella dall’inizio dell’anno. Ma soprattutto sono famose per essersi schierate apertamente contro la violenza che ormai da 17 anni sconvolge il paese. A fine settembre Ali Iman Shermarke sarebbe dovuto essere a Verona in occasione del Premio Italia, organizzato dalla Rai, mentre a ottobre avrebbe dovuto partecipare alla Settimana della pace e alla marcia Perugia-Assisi. Al suo posto ci sarà il collega Ahmed Abdisalam Adan.
Processi di riconciliazione, guerre, povertà, ingiustizia sociale, ma anche tante esperienze positive di cooperazione, media indipendenti, ong, ambulatori medico sanitari, scuole professionali: sono questi i temi che l’Onu dei popoli approfondirà nel corso del focus sull’Africa. Tra i partecipanti all’assemblea ci saranno Doudou Diène, relatore alle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione, xenofobia e intolleranza; Apollinaire Malumalu, presidente della Commissione elettorale indipendente della Repubblica democratica del Congo; Linda Galagou Fredanand Hussein, direttrice del Centro sudanese di promozione e formazione delle donne “Wotap”; Awa Niang, coordinatrice per il Senegal del Movimento africano dei bambini lavoratori. E poi ancora giornalisti, studenti universitari (alcuni dei quali prenderanno parte anche all’Onu dei giovani di Terni), sindacalisti, insegnati, profughi, abitanti delle baraccopoli, scrittori.