Da oggi soldati nelle città. E’ ancora scontro su Roma


Vladimiro Polchi


Saranno a guardia anche di obiettivi sensibili e Cpt. Coinvolte anche 32 soldatesse. Al via l’operazione: in campo 3000 soldati tra ambasciate, chiese, metropolitana.


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Da oggi soldati nelle città. E' ancora scontro su Roma

ROMA – Davanti al Duomo e alla stazione centrale di Milano. Dentro il parco Stura a Torino. In via Anelli a Padova. Nella metropolitana della Capitale. Sotto il consolato americano di Napoli. Al quartiere San Pio di Bari. E poi davanti a tutti i centri per immigrati della penisola. I tremila militari della "missione Italia" sono pronti a prendere posizione: parà, granatieri, bersaglieri e alpini occuperanno questa mattina le principali città italiane. Tra loro, anche 32 soldatesse.

I compiti? Pattuglie miste e posti fissi. Ma sull'ordine pubblico affidato ai soldati, c'è chi applaude (la maggioranza), chi critica (l'opposizione) e chi liquida tutto come una "costosa operazione di facciata" (i sindacati del comparto sicurezza e difesa).
A dieci anni dal termine dell'operazione "Vespri siciliani", tornano dunque i soldati tra le vie cittadine.

Il decreto che ne definisce il piano di impiego, firmato il 29 luglio dal ministro dell'Interno e da quello della Difesa, prevede una prima fase di sei mesi al termine della quale un comitato tecnico valuterà risultati ed eventuale proroga. Il costo per le casse pubbliche è di 31,2 milioni di euro nel 2008 e di altrettanti nel 2009.

I tremila militari provengono per lo più dalle file dei carabinieri già impegnati in missioni all'estero, con compiti di polizia militare. Tra i primi a partire per Roma, anche 32 soldatesse della brigata Granatieri di Sardegna e del reggimento Lancieri di Montebello.
Le dotazioni? I militari in pattuglia indosseranno l'uniforme d'ordinanza estiva, con pantaloni e camicia a maniche corte e saranno armati di pistola; quelli a presidio degli obiettivi sensibili avranno mimetica e fucile.

Tre i campi d'azione dell'armata, divisa in tre plotoni da mille uomini ciascuno: il primo sarà impiegato per la vigilanza dei centri per immigrati, presenti in 16 province; il secondo si occuperà di presidiare 72 obiettivi sensibili (tra ambasciate, chiese, stazioni della metropolitana) tra Roma, Milano e Napoli; il terzo gruppo sarà impegnato nel pattugliamento di 9 città. In questo caso, i soldati andranno a piedi, con compiti di pubblica sicurezza, ma non di polizia giudiziaria.
Tradotto: potranno compiere arresti solo in flagranza di reato.

Le pattuglie saranno composte da due militari affiancati da uno o due tra poliziotti e carabinieri.
"Tutti i militari scelti per questa attività – rassicura Ignazio La Russa – sono persone che hanno svolto compiti più complicati di questo, come quello di polizia nelle missioni all'estero".

Resta il caso di Roma e la presenza dell'esercito nel centro storico: favorevole il ministro della Difesa, contrario Alemanno, l'ultima parola spetterà al prefetto Carlo Mosca. Mentre a Milano, il prefetto Gian Valerio Lombardi definisce quella dei militari "una prima risposta, importante anche se non esaustiva della problematica della sicurezza".

"Quella dei soldati per le strade delle città è l'ennesima sceneggiata di questo governo – sostiene invece Franco Barbato dell'Italia dei Valori – le attività di contrasto alla criminalità sono demandate alle forze dell'ordine, su cui il governo avrebbe dovuto investire, piuttosto che attuare dei tagli disastrosi".

Critici anche i sindacati di polizia. "Per il comparto sicurezza e difesa nel decreto legge 112/2008 non c'è niente – afferma il segretario del Sindacato autonomo di Polizia, Nicola Tanzi – e lo diciamo con una delusione mista a rabbia, perché questo governo ha vinto le elezioni promettendo maggior sicurezza agli italiani e non inutili operazioni di facciata, come l'impiego dei militari". Sulla stessa linea, Claudio Giardullo del Silp-Cgil: "I 62 milioni utilizzati per i soldati sarebbero stati più utilmente impiegati per l'apertura di un commissariato e il potenziamento della stradale". L'appuntamento dei sindacati è per settembre: "Con una mobilitazione via via crescente".

Fonte: Repubblica.it

4 agosto 2008

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